
Cronaca / Basso Lodigiano
Martedì 24 Gennaio 2012
La banda dei videopoker al bar Blasco
Un colpo da 5mila euro nel locale di Mirabello
Il manico di una scopa a tener su la tapparella e via, con un salto dentro. Dovevano essere almeno quattro i ladri che nella notte tra sabato e domenica hanno fatto piazza pulita delle 180 euro nel registratore di cassa, di un pc portatile e dei 5mila euro circa in monete contenuti in tre videopoker del bar Blasco di Mirabello. Ivan Chiesa, il titolare dello storico locale dedicato al rocker emiliano, sabato aveva chiuso intorno all’1.20.
E alle 7.30 suo padre Iosè è andato ad aprire per mettere un po’ in ordine. Come fa ogni domenica, solo che stavolta non appena alzata la saracinesca ha intuito che qualcosa non andava. Il bar era ghiacciato, l’aria proveniva dalla finestra della cucina usata dai malviventi per entrare. Quella dove è stato trovato il manico della scopa infilato in mezzo e che per tutta la notte è rimasta aperta.
Per arrivare lì i ladri hanno scavalcato il cancello che dà su via XXIV Maggio e la prova che sono passati da quella parte è nella vernice scheggiata, il punto esatto dove hanno appoggiato il piede per saltar dentro. Una volta in cortile aprire la tapparella della finestra è stato semplicissimo, un po’ meno invece scassinare le macchinette di videogiochi prima di agguantare le monete. Il bottino del resto valeva lo sforzo, perché da una prima stima la gang se ne è andata con non meno di 5mila euro. Più i 180 euro in cassa e il computer. «Sono certo che i ladri sono gli stessi venuti giovedì a prendere un caffè - commenta Ivan - erano in quattro, extracomunitari, e non li avevo mai visti. Due di loro si sono avvicinati alle macchinette e guarda caso sabato è avvenuto il furto».
Ad avvalorare il sospetto del barista c’è anche il fatto che gli sconosciuti avevano parcheggiato l’automobile in fondo alla via, e non vi era altra ragione per farlo se non quella che non fosse vista. Se la supposizione è corretta la banda ha approfittato dell’ispezione al bar per farsi un’idea della dislocazione dei videopoker e andare a colpo sicuro. «A parte i soldi nel registratore e il pc non hanno toccato altro - conferma il titolare -: puntavano ai videopoker e si erano anche organizzati per aprirli». Nella fretta di andarsene i ladri hanno lasciato nel locale quattro cacciaviti, un seghetto e un martello col manico in ferro. A lasciare Ivan e il padre di sasso è stato proprio il martello, «fatto artigianalmente - spiega il figlio -, si vedeva che era limato a mano».
Gli attrezzi sono adesso al vaglio dei carabinieri della compagnia di Codogno che hanno eseguito i rilievi sul posto. Purtroppo in via XXIV Maggio non ci sono telecamere che possano essere d’aiuto e per evitare altre brutte sorprese Ivan sta già pensando di metterle lui dentro al Blasco. E pensare che i ladri erano certi vi fossero, come prova il fatto che hanno capovolto i faretti di una delle sale scambiandoli per occhi elettronici.
Laura Gozzini
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