Cronaca / Basso Lodigiano
Martedì 17 Maggio 2011
La Elcon adesso “bussa” alla Provincia
La società presenta la richiesta per la costruzione dell’impianto
La Elcon Italy rialza la testa e presenta la richiesta di Autorizzazione integrata ambientale (Aia) alla Provincia di Lodi per la costruzione dell’impianto di trattamento rifiuti alle porte di Casale. Riprende così l’iter amministrativo che era sospeso dallo scorso 12 aprile proprio perché alla documentazione mancava questa richiesta, che è poi l’atto formale con cui si darà o meno il via libera alla realizzazione dell’impianto.
Il 10 marzo scorso la Elcon Italy, società italiana emanazione dell’israeliana Elcon, aveva presentato in regione Lombardia la richiesta di Valutazione d’impatto ambientale (Via) per l’impianto di trattamento rifiuti liquidi che vuole installare alle porte di Casale, su un’area di proprietà oggi della Lever. Il 12 aprile scorso i tecnici della Regione avevano comunicato la sospensione del procedimento proprio perché non era stata contestualmente presentata la richiesta di Aia. La sospensione avrebbe avuto durata di 30 giorni, dopodiché la pratica sarebbe stata archiviata. Da allora si è formalmente costituito il comitato civico CasaleRespira e la mobilitazione popolare ha portato il consiglio comunale di Casale a esprimere una netta e univoca contrarietà al progetto superando le perplessità di sindaco e maggioranza che avrebbero voluto attendere i pareri tecnici prima di esprimersi. Analoga contrarietà è arrivata anche dal consiglio provinciale dopo una mozione del centrosinistra che ha costretto la maggioranza a prendere posizione. In molti, a questo punto, speravano che la politica potesse esercitare pressioni sulla società israeliana affinché non presentasse più il documento mancante e la questione finisse in archivio senza ulteriori polemiche. Invece, a quanto si è appreso la società Elcon Italy ha presentato in data 11 maggio scorso la richiesta di Aia, rimettendo in moto di fatto l’iter amministrativo. La richiesta è arrivata agli uffici competenti della Provincia, e per conoscenza del comune di Casale, venerdì scorso. «Al momento posso solo confermare il pieno allineamento con quanto espresso più volte dal presidente della Provincia Pietro Foroni anche a nome della giunta provinciale, ovvero una totale contrarietà al progetto», è l’unico commento dell’assessore provinciale all’Ambiente Elena Maiocchi. Ma al di là della valutazione politica, sarà sul terreno tecnico che il progetto andrà fermato. A detta degli esperti, infatti, in presenza di un parere tecnico positivo sulla valutazione d’impatto ambientale, non è mai stata rifiutata un’autorizzazione integrata ambientale. Il rischio è quello di rivivere dunque esperienze già affrontate in passato, da ultimo con la vicenda della centrale Sorgenia di Turano-Bertonico: tutti contrari dal punto di vista politico, ma dal punto di vista tecnico non sussistono elementi per opporre il rifiuto a una legittima richiesta dei privati. Comune di Casale e Provincia di Lodi non hanno del resto presentato osservazioni tecniche al progetto, mentre le uniche arrivate, più di 50 pagine, sono proprio quelle del comitato CasaleRespira.
Andrea Bagatta
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