L’ambasciata blocca il ritorno a Casale
della salma di Samuel Gbessi

LA VICENDA Il 15enne morto in Costa d’Avorio: c’è attesa per l’autorizzazione

Sono giorni di attesa in città per il rientro a casa di Samuel Gbessi, il 15enne deceduto la mattina di sabato 2 novembre ad Abidjan, il paese della Costa d’Avorio della madre Dominque Ester, dove da un anno il ragazzo era stato mandato a studiare in collegio. Un lutto che ha toccato profondamente Casale, dove Samu era cresciuto, aveva frequentato le scuole dell’obbligo e aveva giocato al pallone nell’Asd Cappuccini e nell’Us Casalpusterlengo 1947, rivelando per altro doti da campione. Alla notizia della tragedia, nei giorni scorsi la comunità casalina si è subito mobilitata per sostenere Dominique nelle spese di viaggio aereo per recarsi al capezzale del figlio, decisa a riportare la salma in Italia e a celebrare qui le esequie.

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La raccolta fondi lanciata dall’amica della famiglia, Monica Moretti, e dalla società dell’Us Casalpusterlengo, ha permesso in poco tempo di aiutare la donna nelle spese del viaggio ad Abidjan, mentre gli uffici comunali si sono dati da fare per fornirle supporto nel disbrigo delle pratiche per il rimpatrio della salma. Avere il nulla osta però si è rivelato, come immaginabile, non facile. Così dopo un primo diniego da parte dell’ambasciata della Costa d’Avorio, mamma Dominique avrebbe ricevuto un segnale di apertura, ma a ieri non aveva ancora il nulla osta, come ha confermato anche il sindaco Elia Delmiglio, che ha seguito fin dall’inizio la vicenda. «Siamo in attesa dell’autorizzazione dalla Farnesina. Speriamo nei prossimi giorni si sblocchi» ha dichiarato il primo cittadino, che la sera di lunedì 4 novembre era in piazza del Popolo a fianco dei familiari, degli amici, dei compagni di scuola e di calcio di Samuel, al momento del lancio in cielo di una nuvola di palloncini in suo ricordo.

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