L’ascensore diventa una trappola

Imprigionati al Novello sei studenti e una bidella

Pensavano di sfruttare il “passaggio” e fare prima ma sono rimasti bloccati quaranta minuti nell’ascensore. Prima ora, 8.15 di ieri mattina al liceo Novello di Codogno: sei studenti della classe quinta D entrano nell’ascensore con la bidella che deve scendere al piano terra ma a metà strada l’ingranaggio si ferma e si ritrovano tutti e sette bloccati dentro. In un attimo è scattato l’allarme acustico e la direttrice scolastica Ornella Cassè è corsa a verificare cosa fosse successo: «Si è trattato di un guasto alla centralina elettrica - spiega la preside -, la mia preoccupazione è stata quella di liberare i ragazzi il prima possibile per cui ho chiamato immediatamente il servizio di pronto intervento».

I tecnici della ditta piacentina incaricata della manutenzione partono alla volta del Novello ma i minuti passano e a scuola non si vede arrivare nessuno: «Abbiamo fatto parlare i ragazzi avvicinandoci alla porta scorrevole - prosegue la Cassè - in modo da rassicurarli. Devo dire che si sono mantenuti calmi e per fortuna nessuno soffriva di claustrofobia. Anche la collaboratrice scolastica è stata molto brava nel gestirli». La preside, insieme ad alcuni professori sul pianerottolo di fuori, e i sette intrappolati dentro, vanno avanti a comunicare, il tempo nel frattempo però scorre e quando i minuti sfiorano la mezz’ora la direttrice decide di allertare i vigili del fuoco: «Sono responsabile della salute dei miei studenti - fa notare - e per una maggiore tranquillità ho preferito chiamare anche i pompieri. In casi del genere nell’istituto scatta un protocollo d’intervento e abbiamo fatto tutto quello che si doveva fare». Alla fine sono i tecnici i primi ad arrivare al liceo, raggiungono il locale ascensore nel sottotetto dell’edificio scolastico e tirando le funi riescono a fare salire l’apparecchio elevatore. «L’ascensore era rimasto bloccato tra il piano terra e il primo piano per cui non appena l’hanno tirato su la porta si è aperta». Finalmente liberati, i ragazzi e la bidella sono sgattaiolati velocemente fuori dalla cabina e la preside ha potuto accertare che tutti stavano bene. Quindi si è diretta a ringraziare i pompieri di Casale che proprio in quell’istante sono arrivati al liceo, per poi tornare dai ragazzi. Come sapevano bene, utilizzare l’ascensore è difatti vietato a meno di non avere delle disabilità. Ma non era questo il caso dei sei passeggeri “abusivi”, sia ragazzi che ragazze, protagonisti della disavventura. «Ho spiegato agli studenti che non avrebbero dovuto prenderlo - ha osservato la direttrice -, probabilmente da soli non sarebbero saliti, la bidella stava scendendo e le hanno chiesto un “passaggio”. È andata bene, ma casi del genere non dovranno più ripetersi».

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