Livraga: storico agricoltore muore di infarto nella sua stalla

«Ti è stata preparata la morte dei giusti, caro Giancarlo, perché chi ti ha conosciuto ha visto i tuoi occhi che parlavano sempre di pace, di tenerezza, di bene». Questo il pensiero letto ieri, in chiesa, a Livraga, da un’amica di famiglia in occasione dei funerali di Giancarlo Garbelli, 69 anni, l’uomo della terra, dalle mani grandi e dal cuore umile. L’agricoltore di Cascina Barattiera di Livraga è stato trovato morto, colpito da infarto, venerdì nella sua stalla, il luogo dove aveva trascorso tutta la vita accudendo da solo le sue 30 vacche da latte e coltivando la terra con metodi rispettosi dell’ambiente e degli animali.

Pochi anni fa, grazie al suo lavoro meticoloso e in linea coi parametri di qualità rispondenti alle richieste, era riuscito a conferire il latte alle Latterie Soresina per la produzione di un formaggio tipico. La sua vita era il lavoro in cascina fatto di un’onestà e di una semplicità antiche.

«È stato uno shock terribile ma che non ci deve far cercare il perché, è la volontà del Signore – ha detto nell’omelia il parroco don Piergiacomo Gazzola, sottolineando lo sconcerto della comunità -; noi speriamo che anche in Paradiso ci sia una stalla per Giancarlo, un agricoltore sempre a contatto con la terra e gli animali, un uomo che ha interpretato il lavoro come un sacerdozio». Lo stesso sacerdote ha poi ricordato come la pagina di Vangelo, quella delle Beatitudini, sia stata scelta dalla famiglia proprio perché tra quelle righe riecheggiano tanti tratti della vita di Giancarlo. Al funerale, che è stato concelebrato da don Ermanno Livraghi e da don Angelo Dragoni, erano presenti tantissime persone che hanno affollato anche le panche poste sul sagrato dell’antica chiesa di San Bassiano per l’ultimo saluto al compianto agricoltore. Nato a Melegnano nel 1955, Garbelli lascia le due amate sorelle, Annamaria e Giuseppina. (ha collaborato Sara Gambarini)