L’“ergastolo” della patente e i lavori forzati sulle ciclabili e le strade provinciali. «È inconcepibile in uno Stato di diritto che un uomo già due volte recidivo, avvezzo all’uso ed abuso di alcol, sia lasciato agli arresti domiciliari circondato da tutti i suoi comfort mentre il bambino che ha investito rischia la vita. Chiedo alla magistratura che il 38enne alla guida della Peugeot 207 sia messo a pulire le strade della provincia, dove ha commesso il reato». È un fiume in piena l’assessore provinciale alle infrastrutture Nancy Capezzera, l’investimento di Claudio Michelini un episodio troppo grave perché il codognese F.B. che lo ha travolto in auto domenica possa cavarsela con la misura degli arresti domiciliari chiesta dal pm di Lodi Delia Anibaldi e disposta dal giudice Manuela Scudieri. In attesa della prima udienza del processo a carico dell’indagato fissata per lunedì. «Deve pagare - tuona l’assessore -, vorrei che venisse impiegato in quelle strutture dove i ragazzi vittime di incidenti come quello dell’altro giorno fanno riabilitazione, perché veda con i suoi occhi cosa vuol dire. E poi che sia messo a pulire le strade e le ciclabili della provincia, se aveva l’energia per andare di tutta a fretta a prendersi le sigarette quando ha investito il piccolo Claudio non gli mancherà per darsi da fare». Dalle 12 all’una di ieri, l’assessore è stata sul luogo dell’incidente, con lei lo staff tecnico e il capocantoniere di zona, ha voluto verificare di persona se vi fossero irregolarità come qualcuno ha sostenuto nell’intersezione tra la provinciale 26 e la ciclabile a Castiglione. «La strada ha superato i collaudi ed è già stata ribassata di settanta centimetri - spiega - l’attraversamento è come normato dal Codice della strada, con tutti i requisiti». Ogni cosa è naturalmente migliorabile, così per per quello che è nelle sue competenze ha richiesto ai tecnici di «iniziare a studiare l’aggiunta di una segnaletica orizzontale oltre a quella verticale esistente, dei deceleratori, che accompagnino l’automobilista avvertendolo in tempo del pericolo». La misura è già da ieri sul tavolo di palazzo San Cristoforo, ma è su altro che l’assessore Capezzera appunta l’attenzione e rimarca il suo sdegno: «Mentre ero sul posto ho visto che le macchine sfrecciano, i problemi sono prima di tutto l’eccesso di velocità e la guida in stato d’ebbrezza - conclude -. Claudio si trovava sullo spartitraffico, una barriera di cemento invalicabile dove aveva il diritto di sentirsi sicuro». Niente sconti dunque per il 38enne che l’ha investito: «Chiedo l’ergastolo della patente e il suo impiego in lavori socialmente utili».
La. Go.
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