«Matrimonio combinato», lei fugge

Scappa di casa a vent’anni perché i genitori vogliono obbligarla a sposarsi con un connazionale di Piacenza che quasi non conosce: è la vicenda di una ragazza indiana residente con la famiglia nel Basso Lodigiano, che nel 2009, dopo essere finita al pronto soccorso con ferite che a suo dire erano state causate da un pestaggio in famiglia, a colpi di manico di scopa, aveva denunciato mamma e papà per maltrattamenti e lesioni. La delicata vicenda è ora al vaglio del tribunale di Lodi, dove il giudice Vincenzo Picciotti ha chiesto di interrogare entrambi i genitori, alla prossima udienza già fissata per l'inizio di febbraio del 2015, e dove ieri è stato sentito uno dei fratelli della ragazza. La giovane, nella sua querela, aveva descritto un clima familiare estremamente tradizionalista: a suo dire toccava a lei e alla sorella governare tutta la casa, e riordinare anche le camere dei genitori e dei fratelli maschi. Sempre secondo la ragazza, le sarebbe stato impedito di uscire da sola la sera e quando terminava la scuola, alle 18, doveva immediatamente rincasare. La giovane aveva riferito agli inquirenti che sia lei che la sorella si erano lamentate con i genitori perché tutte queste incombenze non lasciavano loro il tempo per studiare. Un giorno la giovane indiana si è presentata al pronto soccorso a Codogno e si è fatta medicare, sostenendo che i genitori l’avevano picchiata. E con quel referto ha querelato la mamma K.J., 40 anni, e il papà C.M., 65. Poi è tornata a casa, e a quel punto la situazione sarebbe degenerata: a suo dire le veniva vietato di assaggiare i cibi mentre preparava la cena per tutti e sarebbe stata costretta a lavarsi con l’acqua fredda. Quindi, dopo una serie di litigi perché i genitori le volevano combinare il matrimonio, sarebbe fuggita di casa, andando a vivere altrove. Circostanze che il fratello però ieri ha detto di non conoscere o non ricordare.

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