Meleti, ricorso della Provinciasull’impianto fanghi

Non è ancora finita la partita tra Lombardia Ambiente e Provincia di Lodi. Al centro del braccio di ferro, torna di nuovo l’impianto fanghi di Meleti. Per il progetto, 30mila tonnellate annue di rifiuti non pericolosi da stoccare e trattare per l’utilizzo in agricoltura, c’è infatti un altro ricorso sul piatto. È quello presentato da palazzo San Cristoforo nei confronti della sentenza del Tar del primo marzo scorso che, di fatto, ha annullato il provvedimento di diniego della Provincia. La partita era tornata al Tar dopo il “no” autorevole del Consiglio di Stato del giugno 2010; una sentenza che accoglieva l’appello delle istituzioni lodigiane contro il progetto dell’azienda e chiedeva al Tar di tornare ad esprimersi nel merito. Una lunghissima partita a “scacchi” che, per ora, ha tenuto fermo il procedimento della società legata a quella Cre già impegnata nel braccio di ferro con il Lodigiano per la discarica di Senna. E che, la Provincia, sarebbe costretta a riaprire di malavoglia se il Consiglio di Stato non dovesse esprimersi in favore del suo appello. Una sentenza, quella del Tar dello scorso primo marzo, che è stata una vera e propria doccia fredda per il Lodigiano e per la Provincia, adesso pronta a rivolgersi ai giudici del Consiglio di Stato per difendere l’inammissibilità del progetto già manifestata insieme ai comuni di Meleti e Cornovecchio fin dai tempi della prima conferenza dei servizi del 2009. Un “no”, quello della Provincia, dunque «immediato - spiegano da palazzo San Cristoforo - sulla base del vincolo paesistico e idrogeologico che il comune di Meleti aveva posto sulla zona interessata con il nuovo Pgt comunale». Un vincolo ritenuto in linea con il Piano territoriale di coordinamento provinciale, dalla cui scelte si poteva derogare solo in caso di vincoli irragionevoli. «Abbiamo notificato il ricorso al Consiglio di Stato contro il Tar - conferma il presidente Pietro Foroni - perché riteniamo che esistano delle criticità sull’ubicazione dell’impianto. Ribadiamo la nostra ferma posizione di contrarietà rispetto all’ipotesi di insediamenti simili. Relativamente a questo tema, abbiamo già vinto una battaglia al Consiglio di Stato per un precedente ricorso».

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