Nessun “caso Adro” a Castiglione d’Adda: ieri gli alunni delle scuole elementari hanno regolarmente pranzato in mensa. Dopo la minaccia del Comune che si era dichiarato pronto a negare il pasto agli utenti non in regola col pagamento della mensa, fra venerdì e domenica c’è stata la corsa dei genitori a ricaricare le tessere per il pagamento del servizio presso i punti convenzionati: ottanta ricariche in poco meno di tre giorni, quasi il doppio dei casi di insolvenze riscontrati dall’amministrazione comunale, che erano circa una quarantina. «Molti di quelli che non erano a posto con il pagamento della mensa si sono messi in regola - ha spiegato l’assessore all’istruzione Franco Bassanini - e a questi casi si sono aggiunte altre normali ricariche». «In questi giorni incroceremo bene tutti i dati per verificare quanti insoluti restano - ha continuato - e per quei pochi rimasti, passeremo alle azioni legali dirette, non attraverso Equitalia, e terremo comunque alta la guardia: nessuna marcia indietro». «La speranza è di non dover più arrivare a questi livelli - ha affondato Bassanini - anche considerando che metà dei casi riguardano alunni che abitano in altri paesi». «Sono contento di questa marcia indietro della giunta Ferrari - è intervenuto l’ex sindaco Umberto Daccò - rispetto a una scelta che io ho da subito ritenuto grave e non accettabile e che, come l’amministrazione comunale sembra aver capito, avrebbe avuto conseguenze difficili sia sulla comunità che in termini di legge».
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