Muore l’imprenditore Piero Peveralli

Lo ha stroncato un malore mentre si trovava in banca ieri a Lodi

Addio al nome Peveralli: è morto ieri mattina Piero, ultimo esponente maschio della storica dinastia che ha legato per sempre il suo nome a Casale attraverso l’omonima fabbrica, per decenni simbolo della città. Nato nell’agosto del 1934, Piero era figlio di Armando che rese grande la Peveralli tra gli anni Trenta e i Cinquanta. Piero Peveralli è stato stroncato ieri da un malore mentre stava facendo delle operazioni nella filiale della sua banca.

L’azienda è costituita ai primi del Novecento da nonno Pietro Peveralli insieme a Francesco Andena con il nome di “Peveralli Pietro e c”. Produce a livello industriale compensati, manufatti in legno e imballaggi. Nel 1922 viene costruito il primo stabilimento lungo la via Emilia, che occupa più di 100 dipendenti. Nella seconda metà degli anni Trenta la Peveralli cresce, e un furioso incendio sul finire del decennio dà il via alla costruzione dell’edificio in cemento armato, esempio di architettura razionalista industriale dell’epoca, oggi ancora parzialmente in piedi. Dopo l’apice con quasi mille dipendenti, negli anni Sessanta l’industria va in declino fino a chiudere. Piero Peveralli entra in fabbrica con papà e anche se non ricopre mai ruoli direttivi e operativi è ben noto nello stabilimento, al punto che si raccontano aneddoti sulla sua esuberanza ed eccentricità giovanile, con un Piero imitatore di Gianni Agnelli che sale in auto sul montacarichi per girare sul tetto delle industrie. Personaggio sopra le righe e uomo di mondo, Piero Peveralli è anche imprenditore e industriale di successo. Alla fine degli anni Sessanta insieme a un gruppo di imprenditori di Casale, Ospedaletto e Borghetto fonda la Sillaro Srl, che all’ombra della Lever-Gibbs, produce fino a metà degli anni Ottanta i fustini per detersivo in polvere, prima cilindrici, poi rettangolari. E proprio a un’intuizione di Piero si riconduce, nel racconto popolare, il passaggio del fustino da cilindrico a rettangolare, una soluzione semplice ma di grande innovazione per il risparmio di spazio. In quegli anni gira il mondo per lavoro, lui che parla bene inglese e francese, contribuendo a esportare le macchine per la produzione di fustini in Israele, in America, in Giappone. «Negli ultimi anni abbiamo lavorato a stretto contatto e ho avuto modo di conoscerlo molto bene - lo ricorda Gianluigi Scotti, amministratore della Sillaro -. Era una persona vitale e con una grande carica di energia, uomo di mondo e industriale di successo, che ha sicuramente lasciato un’impronta nel Lodigiano».

Pur sempre legato alla sua città d’origine, viveva a Lodi fin dagli anni Sessanta. Lascia la moglie e due figlie femmine. Anche se negli ultimi anni aveva accusato qualche malanno, nei giorni scorsi era attivo come sempre e la morte è giunta in modo improvviso, mentre si trovava in una banca del centro a Lodi. Peveralli ha avuto un malore e a nulla è valso l’intervento di un’ambulanza. La salma si trova ora in camera mortuaria all’ospedale di Lodi. I funerali si svolgeranno lunedì mattina.

Andrea Bagatta

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