Cronaca / Basso Lodigiano
Martedì 14 Febbraio 2012
Non c’è pace sul “treno dei disperati”
Anche ieri il Milano-Mantova aveva i vagoni gelati
Per i pendolari la settimana non è iniziata nel migliore dei modi, ancora una volta è la linea Milano-Mantova a esasperare gli animi. Ieri il “treno dei disperati”, il convoglio che parte da Codogno alle 6.40, si è presentato in stazione con temperature polari all’interno delle carrozze: «La metà dei vagoni non era agibile perché il riscaldamento non funzionava - racconta un passeggero -, in tutti gli altri vagoni era acceso ma non scaldava a sufficienza. Ho chiesto spiegazioni al controllore, il quale ha detto che aveva tentato di far partire l’impianto senza successo». Proprio lo stesso treno, solo la scorsa settimana, si è fermato nel mezzo della campagna, a Tavazzano, lasciando i passeggeri al buio e al gelo per ben due ore.
Nelle stazioni sta circolando un volantino nel quale i pendolari incitano alla “sciopero del biglietto”, sebbene nella giornata di ieri la polizia ferroviaria di Lodi non abbia registrato nessuna “ribellione” di questo tipo, è possibile che qualche viaggiatore intraprenda l’iniziativa. La settimana scorsa qualcuno dei passeggeri ha persino ipotizzato il blocco dei binari.
I piacentini sono altrettanto agguerriti, uno degli esponenti del Comitato, Ettore Fittavolini, ha raccontato la disavventura su Facebook: «Stamattina (ieri, ndr) il treno regionale 2272 da Parma per Milano delle 6,48 è arrivato a Piacenza con 15 minuti di ritardo, 3 carrozze fuori servizio in quanto ghiacciate e invase dalla neve. È partita l’affannosa ricerca delle cuccia calda, che ha portato all’ammasso nella prima vettura di testa, ove abbiamo viaggiato rigorosamente in piedi per 72 chilometri fino a Milano, dove siamo arrivato con 21 minuti di ritardo. Ad una richiesta di chiarimenti circa il pietoso stato delle vetture, il capotreno ci ha risposto che per lui quel treno non era in condizione di potere viaggiare, ma che l’ufficio movimento di Parma gli ha chiesto se per favore lo metteva sui binari, altrimenti lo si sarebbe cancellato, con tutti i problemi del caso».
A Codogno, però, nemmeno gli altri pendolari hanno avuto fortuna, soprattutto coloro che sono saliti sul treno 2912 in partenza alle 7.46. «Il personale a bordo non si è visto, forse perché temono di prendere qualche insulto - afferma Alessandro Grecchi, il poeta pendolare della Bassa -, l’altoparlante ha annunciato che “la seconda e la terza vettura erano chiuse per un guasto al riscaldamento”, per questo siamo stati pregati di “portarci in fondo al treno”. La terza carrozza era calda, la quarta fredda, tutti gli altri tiepidi. Siamo arrivati a Milano con un quarto d’ora di ritardo, comunicato nel solito modo disorganizzato: a Lodi il tabellone segnalava 10 minuti di ritardo quando in realtà erano 20. Insomma, la tratta Mantova-Codogno-Milano è la più oscena di tutte, dispone solo di un binario, al posto di fare la Tav non sarebbe il caso risolvere i problemi più urgenti?».
Oggi al Pirellone è previsto un incontro tra pendolari e istituzioni, un appuntamento a cui parteciperà l’assessore ai trasporti della Provincia di Lodi, Nancy Capezzera. Regione Lombardia, a fronte della e-mail ricevute nelle scorse settimane, farà il punto sulle questioni più tecniche, dagli orari ai disservizi.
Greta Boni
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