Poche ore all’apertura della nuova tangenziale di Codogno: invitato al “taglio del nastro” di venerdì 26 settembre anche il governatore della Lombardia Roberto Maroni. Tutta da vedere poi la sua effettiva presenza a Codogno (la giunta regionale si riunisce proprio di venerdì mattina), vero è che l’invito al governatore lombardo era più che doveroso, visto che proprio Regione Lombardia ha finanziato al 90 per cento la realizzazione di questa attesissima infrastruttura dal quadro economico complessivo intorno ai 23 milioni di euro (di cui circa 13 per l’intervento di cantiere vero e proprio).
La nuova tangenziale è praticamente terminata, da qui a venerdì solo gli ultimi interventi di rifinitura sul verde, sulla segnaletica orizzontale, su alcuni punti ancora mancanti di barriere e protezioni. Piuttosto, gli operai della impresa Itinera si sono spostati sull’unica parte di tangenziale che non sarà inaugurata settimana prossima: ovvero il nuovo percorso di accesso in sottopasso alla frazione Maiocca, che è in netto ritardo e non si completerà prima di metà ottobre.
Finalmente da alcuni giorni sono iniziati i lavori di livellamento di una delle due rampe che porteranno al sottovia, nelle prossime settimane sono poi previsti i lavori di impermeabilizzazione della zona in sottopasso (spesso allagata per anomalie legate alla falda acquifera), il cui piano strada sarà anche innalzato di 50 centimetri rispetto al progetto originario. Mentre il cantiere alla Maiocca procede, lo staff di segreteria del commissario straordinario della Provincia Cristiano Devecchi è al lavoro per affinare i dettagli organizzativi dell’inaugurazione.
La scaletta diventerà ufficiale nei prossimi giorni, già si sa però che autorità territoriali e regionali si troveranno alle 10.30 in Comune a Codogno per i discorsi di rito, quindi mini-corteo in auto lungo il percorso della nuova tangenziale, taglio del nastro (ancora da dettagliare in quale punto del nuovo percorso) e rinfresco conclusivo offerto dalla stessa Itinera. «Ormai ci siamo ed è una bella soddisfazione - così Devecchi - . C’è l’orgoglio del sottoscritto e di tutti coloro che hanno lavorato all’operazione 234 di aver recuperato un cantiere fallito, impresa praticamente impossibile con tutti i cavilli burocratici e la burocrazia italiana».
Devecchi glissa sulle critiche che continuano a riversarsi sull’unica parte di tangenziale già aperta, ovvero la nuova rotatoria tra Codogno e Casale giudicata troppo stretta negli accessi e comunque pericolosa al pari della precedente chicane.
«Il progetto già c’era prima che arrivassero il sottoscritto ed Itinera, il mio sforzo è stato quello di diminuire eventuali punti di pericolosità, chiedendo la posa di qualche punto luce in più o di qualche “frusta” luminosa aggiuntiva», afferma il commissario provinciale.
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