Operaio 65enne in trasferta a Codogno muore ucciso da un infarto

Lunedì era appena giunto a Codogno dopo un viaggio di 800 chilometri e oggi avrebbe cominciato a lavorare a Casale per la sistemazione dell’edificio dell’Iis “Cesaris”. Ma in cantiere non è mai arrivato, perché un infarto lo ha stroncato mentre stava riposando in un appartamento del centro storico codognese insieme ad alcuni colleghi.

Luigi Trieste aveva 65 anni e abitava con la sua famiglia ad Aversa, in provincia di Caserta: sposato con tre figli, l’uomo faceva parte della squadra di trasfertisti che da alcune settimane sta portando avanti gli interventi legati al Pnrr nella scuola superiore casalina.Dopo aver preso possesso dell’alloggio preso in affitto dalla sua ditta e aver cenato in un ristorante della città, lunedì l’uomo ha preferito coricarsi prima di tutti gli altri. «Vado a riposare, sono un po’ stanco» avrebbe detto al suo coinquilino. Che però, intorno alle 23.30, si è accorto che l’amico e collega non stava bene. L’allarme è scattato in pochi istanti: oltre ad allertare il 118, i lavoratori hanno chiesto aiuto al responsabile del vicino b&b “Corte Stella” che si è immediatamente attivato. Sono state messe in atto le prime manovre sul 65enne, proseguite poi dal personale sanitario del 118. Ma nonostante la tempestività dell’intervento, per il casertano non c’era più nulla da fare. Sul posto è giunta anche una pattuglia dei carabinieri della compagnia di Codogno. La salma dell’uomo, recuperata dall’agenzia funebre “Angelo Rossi”, è stata composta nella casa funeraria “Domus Alia” di Casale. I colleghi, sconvolti, non se la sono sentita di rimanere a Codogno e sono subito rientrati ad Aversa per i funerali. Nel frattempo, da Aversa sono arrivati in fretta e furia i parenti del 65enne che viene descritto da chi lo conosceva come un grande lavoratore.