Orio Litta piange Paolo Carini, autore di un sogno: la rinascita di Villa Litta, «la sua casa». Paolo è spirato ieri mattina, dopo lunga malattia, proprio fra le mura di quella Villa a cui aveva dedicato tutta la sua vita. Con la scomparsa di Carini però non si spegne anche quel sogno che si tramanda ormai da generazioni: nato dall’intraprendenza di papà Oreste e proseguito con Paolo, il rilancio della Villa vive tuttora nella passione della figlia Elisabetta che si occupa già da diverso tempo della «Versailles» oriese. Un palazzo privato ma aperto alle manifestazioni pubbliche e di beneficienza. Un’architettura di pregio, vincolata dalle Belle Arti come bene storico e artistico nazionale, da sempre «simbolo» di Orio. «Desidero esprimere il cordoglio dell’amministrazione comunale e il mio cordoglio personale come sindaco a tutta la famiglia Carini - ha dichiarato il primo cittadino Pier Luigi Cappelletti -, per la perdita di un uomo che ha dato lustro al nostro paese e rilanciato la cultura». «Per papà Villa Litta era sostanzialmente la sua casa - ha raccontato la figlia Elisabetta -: aveva voluto ristrutturarla, riportandola agli antichi splendori, e avrebbe desiderato realizzarvi una scuola d’arte, anche se poi quest’ultimo progetto non è stato possibile portarlo a compimento». Il commendator Oreste Carini, acquistò la Villa nel 1969. Paolo, che di mestiere faceva l’antiquario, allora si spostò subito da Piacenza ad Orio con la sua attività, condividendo con il padre il sogno di ristrutturare l’edificio. Oggi pomeriggio, alle 14.30, la comunità potrà stringersi intorno al dolore della figlia Elisabetta e della moglie Gaetana Migliorini, salutando per l’ultima volta il compianto Paolo Carini, fautore anche negli anni Duemila, insieme alla figlia, degli ultimi lavori di riqualificazione della villa settecentesca. I funerali, a cura delle onoranze funebri Marni, si terranno nella chiesa parrocchiale di Orio. Carini sarà dunque cremato e le sue ceneri saranno custodite nella cappella di famiglia, realizzata proprio all’interno di Villa Litta, dove già riposa in pace il padre Oreste. «Mio padre non ha espresso volontà particolari - ha precisato Elisabetta - ma come famiglia abbiamo chiesto di devolvere eventuali offerte all’associazione Amici di Emilio di Livraga, che in questi anni, ci è stata concretamente vicino». Il compianto Carini infatti era stato colto da circa una decina d’anni da una malattia che progressivamente gli aveva tolto la propria autonomia, fino a portagli via la vita, ieri mattina all’età di 80 anni.
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