Il progetto della centrale di Castelnuovo spaventa i soci del Parco Adda Sud, che al loro presidente Silverio Gori chiedono di giocare un ruolo attivo in una partita che, dopo due anni di silenzio da parte di palazzo San Cristoforo e degli stessi vertici del Parco, deve essere giocata a carte scoperte.
La comunità del Parco Adda Sud si è riunita giovedì sera a Lodi, in sede, su convocazione del presidente Silverio Gori che ha illustrato il progetto e ha raccolto le osservazioni e le indicazioni dei rappresentanti degli enti locali. Presente la Provincia di Cremona, “assente illustre” la Provincia di Lodi.
«Il Parco Adda Sud – ha spiegato Gori – ha il compito di esprimere un parere paesaggistico ambientale obbligatorio ma non vincolante, questo avverrà solo dopo l’approvazione del Piano Territoriale che è in istruttoria in Regione Lombardia, presso la quale è ancora in attesa di valutazione. Spetta invece alla Provincia di Lodi l’autorizzazione o meno per la costruzione della centrale».
Preoccupazione da parte dei sindaci e dei rappresentanti ed è scaturita una richiesta di approfondimento su temi specifici. Per questo, nei prossimi giorni, alla Provincia sarà inviata una relazione del Parco Adda Sud con le principali perplessità espresse dai comuni dell’ente in merito al livello delle acque, alle conseguenze su possibili allagamenti dei terreni agricoli, sui potenziali problemi di tenuta delle sponde, dell’abitato di Crotta d’Adda e dei comuni lungo l’asta del fiume, sulla sparizione di piante annegate nel bacino artificiale che si verrebbe a creare lungo l’asta di “rigurgito” delle acque che dallo sbarramento di Castelnuovo si snoderebbe per 14 chilometri fino alle porte di Maleo.
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