Cronaca / Basso Lodigiano
Lunedì 04 Luglio 2011
Poesia e musica per ricordare Simone
Toccante addio al 34enne scomparso e trovato morto in un burrone
Sulle ceneri di Simone, le sue bacchette da batterista, e nel silenzio della chiesa di San Biagio, le note del sassofono. Perché Simone Fabbri amava la musica, suonava la batteria ma nutriva una grande passione anche per gli strumenti a fiato e la musica lo ha accompagnato anche nella Messa di suffragio, dopo la tragedia in auto in Toscana. Sabato mattina la comunità di Codogno si è riunita per l’estremo saluto al 34enne di San Donato Milanese, scomparso lo scorso fine settimana in una scarpata, nel paese dove Simone si era recato coi genitori per trovare l’anziana nonna.
Ma i chilometri non contano quando il legame col territorio ce l’hai nelle vene: sono tanti infatti i parenti e gli amici che Simone aveva a Codogno, a partire da mamma Giacoma Barcellesi e da suo cugino Carlo Barcellesi, in arte Maurizio Milani, celebre comico. Nonostante la residenza sudmilanese infatti i ricordi estivi di Simone sono infiniti nella comunità della Bassa: i tiri a pallone nel cortile, le pedalate in bici per la campagna, le uscite e persino le merende a base di Nutella.
Figlio di dipendenti Eni, cresciuto a San Donato, Simone si era trasferito di recente nel Modenese. Lavorava per una nota azienda della grande distribuzione e lascia una bimba di due anni e mezzo.
Sabato mattina le ceneri di Simone sono state tumulate al cimitero di Codogno, dopo i funerali celebrati nei giorni scorsi in Toscana. «Niente fiori in memoria di Simone, ma solo offerte per l’associazione codognese Il Samaritano», recitava l’annuncio funebre sul portone della chiesa di San Biagio.
Durante la Messa di suffragio don Alessandro Noviello ha voluto richiamare le parole di Papa Paolo VI per spiegare il dolore di una tragedia per cui ci si può affidare solo alla fede. E all’affetto dei propri cari.
«Vorrei ringraziare tutti per l’affetto dimostrato, - ha ripetuto in chiesa papà Antonio Fabbri - e in particolare gli amici di Simone che ci hanno fatto riviere i momenti felici anche tramite Facebook». Un attimo per riprendere fiato e trattenere le lacrime, poi papà Antonio ha ripreso parlando direttamente al suo Simone: «Ricordo il tuo sorriso, la voglia di vita che avevi, e ti voglio salutare come al solito, dicendoti, “Ciao Bonzo!”».
Per papà Antonio e mamma Giacoma, il loro Simone resta «nella stanza accanto»: questo infatti è il titolo della poesia a cui i coniugi Fabbri hanno scelto di affidare i propri sentimenti, sapendo che loro figlio ora non è visibile ma resta e resterà sempre nei loro pensieri.
Sabato mattina la comunità di Codogno si è riunita per l’estremo saluto a Simone Fabbri, 34enne di San Donato Milanese scomparso lo scorso fine settimana in una scarpata in Toscana
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