Lo ripetevano tutti ieri mattina, sul luogo dell’incidente: «Ci sono troppi camion e la strada è stretta». L’ex statale 591, che qualcuno non esita a definire “maledetta”, torna a sollevare polemiche, e stavolta sul banco degli imputati c’è la chiusura del traffico dei mezzi pesanti lungo la via Emilia a Casalpusterlengo, che ha riversato il flusso di camion e autoarticolati sulla ex statale. «Come amministrazione comunale abbiamo già protestato più volte in Provincia per questo carico pesante che si è spostato su Castiglione dopo il blocco dei tir a Casale – ha spiegato l’assessore Giulio Lacrima, tra i primi ad accorrere sul posto -. Da un anno il sindaco ha posto il problema, ma la risposta che ci è stata data è che fino a quando non sarà pronta la nuova tangenziale da Zorlesco non ci sono alternative. La 591 è stretta e i camion sono talmente grandi che invadono tutta la carreggiata». Basta guardare l’asfalto per darsi un’idea della sproporzione tra lo scorrimento di pezzi pesanti cui è sottoposta l’arteria e le sue effettive capacità di sopportare il flusso che in precedenza gravava sulla via Emilia. Le buche non si contano, ed è impossibile persino evitarle essendo il margine risicatissimo. Le curve poi fanno il resto. La strada insomma è pericolosa, e col maltempo rischiare di finire fuori strada è un attimo. A meno di procedere a passo d’uomo. Il tributo di vite umane fa spavento e Fernando Ramoa è solo l’ultimo di un vero e proprio bollettino di guerra. La sua morte fa tornare così l’urgenza di trovare una soluzione alla viabilità sulla 591, come si evince dall’assessore Stefano Priori: «Esprimo grande dispiacere e cordoglio sincero ai famigliari e agli amici di Ramoa. In una giornata triste per il paese non voglio fare polemiche, ma non posso non ricordare le mie forti perplessità sulla gestione del blocco dei tir sulla via Emilia a Casale».
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