“Porte aperte” al contestato impianto fanghi della Cre

«Un impianto che porta vantaggi per l’ambiente, per l’economia e il lavoro, e per l’agricoltura». Con queste parole Rodolfo Verpelli amministratore della Cre ha presentato il nuovo impianto di trattamento fanghi di Meleti, che sabato ha aperto le sue porte agli amministratori locali e alla cittadinanza. È il primo passo di un cambio di strategia nella comunicazione del gruppo, che promette ora di far conoscere davvero cosa significhi trattare i fanghi e rimuovere così «le paure infondate». Per questo scopo partirà anche una ricerca del Parco Tecnologico Padano sull’uso dei fanghi in agricoltura.

Sabato mattina l’azienda ha aperto le sue porte alle autorità locali. Oltre al sindaco di Meleti Mario Rocca, c’erano i sindaci di Corno Giovine Pietro Bernocchi, quello di Caselle Landi Pierluigi Bianchi, quello di Castelnuovo Bocca d’Adda Marcello Schiavi, quello di Crotta D’Adda Renato Gerevini, e gli ex primi cittadini fino al 2014 Pierangelo Foletti di Meleti e Pietro Frigoli di Maccastorna, l’ex sindaco di Codogno fino al 2006 Adriano Croce. Con loro anche il consigliere regionale Claudio Pedrazzini di Forza Italia. L’amministratore di Cre Rodolfo Verpelli ha introdotto i lavori salutando i presenti e illustrando la tecnologia dell’impianto. A differenza dell’impianto di Maccastorna realizzato nel 2000 e scoperto, quello di Meleti concluso l’anno scorso (al pari di quello di Lomello in provincia di Pavia) è interamente chiuso e dotato di sistemi di areazione per l’abbattimento delle molestie olfattive.

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