Quasi un controllo al giorno, trecento in un anno. Non c’è pace per il Parco Adda Sud stretto d’assedio dagli “appassionati” delle moto che sgommano rombando sui 100 chilometri e più di sentieri naturali che dovrebbero servire alle passeggiate a piedi o in bicicletta di famiglie e amanti della Natura.
«L’episodio che ha visto il ferimento accidentale di una nostra guardia ecologica volontaria, colpita dalla caduta di un vecchio cancello durante un controllo sull’ingresso illegale di motociclisti è emblematico delle difficoltà che incontriamo ogni giorno per garantire la fruizione dell’ambiente lungo il bacino dell’Adda» spiega Maurizio Polli, responsabile delle Gev e vice direttore del Parco Adda Sud, area protetta che si estende per oltre 24 mila ettari fra le province di Cremona e Lodi, sul territorio di 35 comuni consorziati.
Nell’Adda Sud sono attive 60 Gev (Guardie ecologiche volontarie) che fanno informazione nei centri Parco di Castiglione d’Adda e Zelo, incontrano le scolaresche, verificano lo stato delle aree umide, della flora e della fauna e controllano gli accessi all’area protetta contro gli ingressi illegali di auto e moto.
«Per facilitare le passeggiate – spiega Polli – da nord a sud lungo l’asse del Parco abbiamo creato anche una rete di 26 parcheggi autorizzati per spegnere i motori e godersi la natura, anche se a quanto pare certa gente preferisce respirare l’aria inquinata che esce dai tubi di scappamento». Le aree di sosta si trovano a Zelo Buon Persico, Formigara, Camairago, Pizzighettone, Maleo, Gombito, Lodi, Boffalora, Rivolta d’Adda e Cavenago d’Adda.
In Lombardia il problema delle moto nei parchi era già stato segnalato dal Parco Adda Sud la scorsa estate, mentre quest’anno in Regione qualcuno ha provato a rivedere la legge 124 in modo da cancellare il divieto per le due ruote da cross, enduro e trial di circolare nelle oasi verdi, ma questione ha sollevato così tante polemiche e proteste che il Consiglio regionale lombardo ha rinviato alla Commissione agricoltura il progetto di modifica.
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