Cronaca / Basso Lodigiano
Lunedì 09 Dicembre 2024
Santo Stefano: l’ex sindaco Lodigiani condannato a restituire oltre 314mila euro al Comune
IL CASO EREDITA’ Era stato arrestato dalla guardia di finanza e condannato a due anni di reclusione
L’ex sindaco di Santo Stefano Lodigiano, Massimiliano Lodigiani, 56 anni, in carica dal 2004 al maggio del 2019, è stato condannato nelle scorse ore dalla Corte dei conti a risarcire il suo Comune con oltre 314mila euro. Il Procuratore regionale della Lombardia aveva proposto azione per responsabilità amministrativa, per danno patrimoniale diretto, causato all’ente usufruendo di indebiti permessi amministrativi, per danno patrimoniale indiretto, causato al municipio per i risarcimenti che l’ente ha dovuto erogare a privati come conseguenza di condotte illecite contestate all’ex sindaco, per 168.067,29 euro, e per danno non patrimoniale (all’immagine del Comune), derivante da condotte delittuose. Lodigiani era stato condannato per i reati di truffa aggravata, falso in atto pubblico commesso da pubblico ufficiale, peculato, minacce, falsità in testamento olografo (con correlata dichiarazione di falsità di testamento olografo), turbativa d’asta, istigazione alla corruzione e circonvenzione di incapace, in primo grado alla pena di 3 anni, 1 mese e 10 giorni di reclusione. Al processo aveva partecipato anche il Comune, costituito parte civile. Nel marzo dello scorso anno il giudizio penale di appello, con la formula del concordato, aveva rideterminato la pena finale in due anni, con sospensione condizionale, e 5 anni di interdizione dai pubblici uffici e dalla capacità di contrattare con la pubblica amministrazione. La sezione giurisdizionale della Lombardia della magistratura contabile ha accolto parzialmente le domande della Procura e ha condannato Massimiliano Lodigiani al pagamento, a favore del Comune di Santo Stefano Lodigiano, di 44.789,53 euro, oltre a rivalutazione e interessi legali, per danno patrimoniale diretto, di 168.067,29 euro per danno patrimoniale indiretto, e di 100mila euro per danno d’immagine, oltre a 973,84 euro di spese di giudizio. A garanzia della somma, il sequestro conservativo che era stato disposto all’inizio dell’anno dalla stessa Corte è stato convertito in pignoramento.
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