Schianto nella notte, cinque feriti

Titolari di due locali all’ospedale, abbattuto il semaforo

Il titolare dello Stige e la moglie feriti nello schianto di venerdì notte all’incrocio tra via Carducci e via Dante. L’incidente è avvenuto intorno alla 1.15, a quell’ora il semaforo era lampeggiante e nell’avvicinarsi all’incrocio sulla sua jeep Cherokee, Massimiliano Manini (per tutti Mamo) ha lampeggiato per accertarsi che dall’altra parte non arrivasse nessuno. Il fuoristrada proveniva dalla scuola Anna Vertua e doveva svoltare a sinistra, il solito giro che Manini e la moglie Monica fanno per raggiungere il pub Stige in via Garibaldi. Arrivando da via Carducci era impossibile vedere via Dante a destra, e proprio da quella direzione è sopraggiunta una monovolume con a bordo una famiglia di egiziani residenti a Codogno. Lo straniero alla guida era il gestore del bar ex Mirò a Casale ed era a bordo con moglie e figlia. Dopo una giornata di lavoro stavano rientrando a Codogno, avevano percorso la Codognese e viale da Vinci, quindi erano entrati in città percorrendo via Diaz fino al fatidico incrocio. Manini ha curvato a sinistra e la monovolume è finita addosso alla sua jeep colpendola nella parte anteriore lato passeggero. Una botta tremenda, che ha scaraventato il Cherokee contro l’ex oratorio di San Rocco lì di fronte e ha fatto schizzare fuori dal cofano il radiatore. Nello schianto è stata abbattuta la centralina dell’impianto semaforico che da venerdì notte è spento. Manini ha riportato un trauma cervicale, la moglie un trauma alla testa per fortuna non grave e qualche contusione. Sono rimasti feriti in modo lieve anche marito moglie e figlia egiziani, sul posto sono arrivate due ambulanze della Croce Rossa di Codogno e tutti e 5 sono stati trasportati al pronto soccorso per accertamenti. Nel frattempo i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Codogno hanno eseguito i rilievi. Il Cherokee è andato distrutto. «Abbiamo preso un brutto spavento - ha commentato ieri Manini -. L’auto ci ha colpiti a tutta velocità». Se solo l’impatto fosse avvenuto all’altezza della portiera, la moglie non avrebbe avuto scampo. Ed è proprio lei a chiedere maggiore sicurezza: «Si dovrebbe lasciare il semaforo acceso anche di notte, oppure posizionare uno specchio».

Laura Gozzini

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