Sempre più killer le strade lodigiane

Tra 2011 e 2012 i morti dell’asfalto sono saliti del 31,5 per cento. L’anno scorso si sono registrate 21 vittime

Sono sempre più “assassine” le strade del Lodigiano. La conferma arriva dai dati Aci-Istat sugli incidenti che nel 2012 hanno tinto di rosso l’asfalto lodigiano. E in cui dai 16 decessi del 2011 si passa al drammatico + 31,5 per cento, arrivando a quota 21 vittime nell’anno 2012. Cala invece il numero degli incidenti - che passano dai 582 del 2011 ai 557 del 2012 - così come scende il numero dei feriti, che dagli 859 del 2011 arrivano ad essere 839 nello scorso anno solare. Meno sinistri, dunque, ma più violenti e con conseguenze più drammatiche per le vittime. È questo il bilancio dipinto da Aci e Istat nel Lodigiano e in Regione Lombardia.

Perché il trend discordante tra numero di incidenti in diminuzione e un numero superiore di vittime si registra anche nei macro dati regionali, in cui le vittime della strada sono cresciute (dalle 532 del 2011 alle 540 del 2012), mentre gli incidenti sono diminuiti (si è scesi da 37.130 a 35.398) così come è sceso il numero di feriti (da 50.838 a 48.759). Più vittime anche sulle strade della Provincia di Milano, dove hanno perso la vita 129 persone nel 2012, rispetto ai 107 del 2011. Quattordici i comuni lodigiani che nel corso del 2012 hanno visto, loro malgrado, almeno un incidente mortale. La mappa delle morti sulle strade è vasta e va dal Nord Lodigiano alla Bassa.

Il comune con la più alta mortalità da strada è la città del Barbarossa, con 3 vittime nel 2012, seguito dai comuni di Borghetto, Pieve, Sordio, Orio Litta e San Rocco (2 vittime per comune), e da Casalmaiocco, Lodi Vecchio, Maleo, Massalengo, Secugnago, Senna e Somaglia, che hanno visto morire sulle proprie strade almeno una persona nel corso del 2012.

Diverse le cause degli incidenti mortali, in larga parte dovuti a scontri frontali e laterali che hanno ucciso 16 persone nel Lodigiano nel 2012.

Secondo i dati Aci, la fascia oraria più pericolosa per mettersi al volante è stata quella tra le 14 e le 17 - in cui hanno perso la vita 8 persone - , mentre è stato il sabato il giorno della settimana a registrare il più alto numero di feriti, ovvero 142 su un totale di 839. Sei le vittime registrate dai dati Aci-Istat nel 2012 nei comuni del Sudmilano, tra Carpiano, Cerro, Colturano, Dresano, Mediglia, Melegnano (in cui si sono verificati 81 incidenti, con 120 feriti, ma nessuna vittima), Paullo, Peschiera (77 incidenti, 105 feriti), San Colombano, San Donato (138 sconti con un bilancio di 3 morti e 193 feriti), San Giuliano (165 sinistri, con 2 vittime e 246 feriti), San Zenone, Tribiano e Vizzolo.

«La presentazione dei dati è sempre un forte colpo allo stomaco - ha commentato il presidente dell’Aci di Milano, Carlo Edoardo Valli - : passi in avanti in materia di prevenzone sono stati fatti nel corso degli anni, ma i tragici numeri rimangono un monito per tutti noi che operiamo nel campo della mobilità. Bisogna continuare a lavorare per migliorare la rete infrastrutturale, la segnaletica e l’illuminazione, ma anche sollecitare la repressione dei comportamenti scorretti». Che stanno alla base di buona parte degli incidenti.

Prendendo in esame solo i dati della provincia di Lodi, il 24,24 per cento dei sinistri è stato provocato da una guida distratta, percentuale che sale al 33,33 per cento, guardando al numero di incidenti mortali. Seguono la velocità, nel 19 per cento dei casi, il mancato rispetto dei segnali (20,98 per cento), assenza di distanza di sicurezza (16,55 per cento). In 33 incidenti, uno dei veicoli viaggiava contromano.

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