Sorgenia non ha ancora detto “sì”. Ma l’iter autorizzativo per l’avvio delle serre da settanta ettari, a Turano e Casale, sta andando avanti.
Ieri pomeriggio, presso la sala giunta della Camera di commercio di Lodi, si è riunito il tavolo per lo sviluppo lodigiano. Al primo punto, il piano di sviluppo delle serre alimentate dalla centrale di Turano e Bertonico. «Sorgenia - ha spiegato il presidente della Provincia Pietro Foroni - sta completando l’iter del finanziamento. L’intervento non è ancora deciso. Noi, però, intanto, mandiamo avanti il percorso autorizzativo. In prospettiva, nelle serre, sono previsti tra i 150 e i 200 posti di lavoro. Si tratta di serre rimovibili, senza cementificazioni di sorta. Abbiamo presentato il protocollo per l’imprenditoria locale che sarà coinvolta nella costruzione delle opere. Per queste ultime ci vorrà un anno e mezzo di lavori circa. A parità di competenze, per quanto riguarda le assunzioni, daremo la precedenza ai lavoratori lodigiani. Le assunzioni saranno di tipo diretto e senza il tramite delle cooperative, per garantire stabilità di lavoro e contratti regolari. La priorità verrà data ai residenti nei comuni coinvolti, ma ad avere la priorità saranno anche i cassintegrati, i lavoratori in mobilità e gli espulsi dal mondo del lavoro, oltre a giovani e donne fino ad ora inoccupati. Al termine delle attività, che dureranno venti o trent’anni, ci sono le garanzie per ripristinare lo stato dei luoghi. Le serre saranno alimentate con calore che altrimenti andrebbe a finire in atmosfera. Le categorie sindacali si sono dette favorevoli e noi andiamo avanti a lavorare su questo obiettivo, sapendo che ci sono delle dinamiche che dipendono dalla finanza e dal mercato. Entro ottobre Sorgenia dirà se il progetto si fa o no».
Il 16 settembre scorso si era svolta la conferenza dei servizi tra tutti i soggetti privati e pubblici e gli enti territoriali interessati dal progetto.
Già in quella sede erano stati valutati i problemi presenti sul tappeto, a partire dalla tempistica. Per motivi strategici da parte della società l’impianto dovrebbe essere concluso e pronto a funzionare per dicembre 2012. A ritroso questo significa che entro l’anno deve partire il cantiere e cioè che il percorso amministrativo deve essere concluso. L’altro punto interrogativo emerso era quello relativo al Piano regolatore di Terranova de’ Passerini: l’area interessata dalle maxiserre, la cui struttura sarà in vetro con rinforzi in metallo, è segnata nello strumento urbanistico come agricola, ma la norma tecnica prevede espressamente il divieto di realizzare delle serre.
«Come comune di Terranova Passerini ci siamo dati un crono-programma per cui a fine ottobre avremo la variante al Piano regolatore, e da quel momento in poi potrà partire la pratica relativa alle maxiserre - aveva spiegato il primo cittadino Roberto Depoli -. Da parte di tutti c’è la voglia di dare il via al progetto».
© RIPRODUZIONE RISERVATA