(ore 17.45) Si è concluso poco fa l’incontro sindacale alla Technoelectric tra gli operai e rappresentanti sindacali Matteo Ranzini, Domenico Campagnoli e Giovanna Gaudenzi in cui è stato annunciato ai lavoratori l’accordo di 13 settimane di cassa integrazione ordinaria firmato in Assolodi. La comunicazione doveva essere fatta dopo domani, ma è stata anticipata visto il tragico fatto di ieri.
(ore 14) Si terrà mercoledì mattina alle 9.15 nel carcere di Lodi l’interrogatorio di F.R., il 57enne arrestato ieri mattina dai carabinieri a Castiglione d’Adda con l’accusa di aver sparato nelle gambe al contabile e al titolare dell’impresa elettromeccanica per cui aveva lavorato come custode armato e attualmente era impiegato come operaio. L’accusa mossa dal pm Emma Vittorio per ora sarebbe rimasta quella di duplice tentato omicidio.
(ore 9) Dipendente spara al titolare e al ragioniere dell’azienda in cui lavora. Terrore ieri mattina alla Technoelectric di via Mattei a Castiglione d’Adda, dove il 57enne G.R., nato a Napoli ma residente da molti anni in paese, sposato e padre di tre figli, ha avuto una discussione accesa con i due dirigenti della ditta dove fa il magazziniere e preso da un raptus di follia non ha esitato a scaricare la sua rabbia contro il 49enne Francesco Croce, ragioniere e incaricato amministrativo dell’azienda, e l’imprenditore Matteo Anelli, 49 anni, che ha ereditato la Technoelectric dal padre. Il lavoratore li ha colpiti entrambi alle gambe, prima Francesco Croce davanti al portone d’ingresso del magazzino e subito dopo Anelli, nel suo ufficio. In tutto ha esploso tre colpi, di cui due sono andati a segno. Croce è stato colpito alla coscia sinistra, il proiettile è rimasto conficcato nella carne e il poveretto si è inginocchiato a terra ed è caduto in avanti. Lasciandosi il corpo del ferito alle spalle, il magazziniere ha attraversato implacabile lo stabilimento e raggiunto il titolare nel suo ufficio, ha esploso altri due colpi. Un proiettile ha trapassato la coscia sinistra dell’imprenditore, l’altro per fortuna è andato a vuoto. Atterriti da quello che stava accadendo i colleghi del 57enne hanno cercato riparo per non finire a loro volta nel mirino e uno di loro, il castiglionese F.M., temendo che partisse un’altra scarica si è buttato a terra. Un’impiegata di 37 anni di Casale, al quinto mese di gravidanza, si è sentita male. Ma non era con i dipendenti che G.R. voleva prendersela, bensì con i dirigenti. Così, completamente fuori di senno e forse senza rendersi nemmeno conto del disastro che aveva combinato, il 57enne è uscito dalla ditta e si è allontanato a piedi in direzione della provinciale, la pistola sistemata sotto la maglia, gli occhi fuori dalle orbite. Se fosse intenzionato a fuggire oppure stesse vagando con la testa chissà dove non si sa, è un fatto che giunto in via XXII Marzo ha visto una pattuglia di carabinieri della stazione di Casale venirgli incontro, i militari con indosso i giubbotti antiproiettile lo hanno stretto contro il cancello di una villa e ammanettato. In quell’istante sono confluiti sul posto i colleghi delle stazioni di Maleo e Castiglione d’Adda, inviati dalla centrale operativa. L’accusa nei confronti di G.R. è di tentato omicidio plurimo. Mentre veniva portato in camera di sicurezza a Codogno, alla Technoelectric sono accorsi i sanitari della Croce casalese e della Croce rossa di Codogno con il medico del 118 di Casalpusterlengo, che hanno soccorso e trasportato all’ospedale Maggiore di Lodi i feriti e la donna incinta. Ai rilievi hanno proceduto il capitano della compagnia di Codogno Rosario Giacometti e gli uomini del Nucleo operativo e radiomobile con il comandante Moreno Paolazzi. Tutti i lavoratori sono stati fatti uscire dallo stabilimento per non inquinare le prove, quindi è stato transennato l’ingresso al magazzino e gli inquirenti hanno avviato le indagini, cui hanno preso parte anche il comandante della stazione di Casalpusterlengo Marcello Trimarchi e il maggiore Helios Scarpa con i suoi uomini del Nucleo operativo di Lodi. Anche la polizia locale è arrivata a dare manforte, mentre il vicesindaco di Castiglione Franco Bassanini ha voluto costatare di persona l’accaduto. Sulle cause che hanno portato il 57enne G.R. a compiere l’insano gesto sono in corso approfondimenti, anche se sembrerebbe riconducibile a dissidi tra il dipendente e il titolare della ditta in merito a questioni economiche di lavoro. Ieri mattina G.R. aveva chiesto di essere licenziato, forse per ricevere il Tfr, e quando si è sentito rispondere di no, ha perso la testa ed è corso a prendere la Beretta calibro 22 con cui ha ferito i due dirigenti e terrorizzato a morte i colleghi. Nel pomeriggio l’arrestato è stato condotto in carcere a Lodi, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
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