Sta male dopo lo scontro di gioco

Il giovane è stato ricoverato a Lodi con una lieve emorragia

alla testa, ieri comunque

era già migliorato

Attimi di paura per Carmine Roccia, giovane portiere del Codogno, dopo lo scontro di gioco con un avversario nella gara di domenica tra gli azzurri e l’Accademia San Donato.

Il 18enne a pochi minuti dalla fine della partita, dopo il contatto di gioco con un avversario è rimasto a terra diversi minuti, un po’ intontito; con l’aiuto del massaggiatore Roccia alla fine si è rialzato ed ha concluso la gara, tra l’altro con qualche ulteriore parata.

Tuttavia già negli spogliatoi, sotto la doccia, e poi sul pulmino che lo ha accompagnato nella sua città, intorno alle 19 di domenica sera, Roccia ha cominciato a sentirsi male, con forti dolori al capo e un vistoso ematoma sulla fronte.

Il perdurare dei sintomi ha consigliato i genitori di portare il ragazzo al pronto soccorso di Codogno, da dove è stato poi trasportato all’Ospedale di Lodi, dove ha passato la notte. Il ragazzo è stato sottoposto a una prima Tac subito dopo il ricovero e a un’altra successiva nella notte. Da un lato è stato scongiurato un intervento chirurgico, anche se sono state riscontrate una piccola emorragia e qualche leggera lesione, ragion per cui Roccia è stato trattenuto nella notte tra domenica e lunedì in ospedale.

Dopo la giornata di ieri, in cui il giovane portiere è rimasto sotto osservazione ed è stato monitorato con esami di routine, Roccia è in attesa di un’ulteriore tac, prevista per oggi, ma le sue condizioni sono migliorate: in seguito al risultato dell’esame odierno si deciderà sul da farsi, ovvero se trattenerlo ancora qualche giorno, oppure se dimetterlo. I medici non si sono ancora espressi.

«Avevamo appena pareggiato e mancavano meno di una decina di minuti alla fine della gara - spiega Aurelio Tansini, Presidente del Codogno, ricostruendo l’accaduto -. Su un lungo lancio il nostro portiere è uscito in presa a terra e si è scontrato con un avversario lanciato lui pure sulla palla. L’intervento dell’attaccante dell’Accademia è stato un po’ scomposto. Più che altro, senza colpevolizzare nessuno, almeno dalla tribuna dove eravamo noi dirigenti e pubblico, lo scontro è sembrato evitabile, anche perché in questi casi si rischia soltanto di farsi male, col portiere che ha la faccia esposta e la palla già in mano, e l’attaccante ormai in ritardo. Sono cose che succedono».

Dario Paladini

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