Stipendi sbagliati, torna la protesta al magazzino H&M di Casalpusterlengo

I sindacati Cgil-Cisl e Uil lanciano un ultimatum a H&M: «O si presenteranno al tavolo di trattative o faremo sciopero». Ieri mattina i rappresentanti delle tre sigle sindacali hanno incontrato i lavoratori della cooperativa Elpe che gestisce il magazzino della multinazionale a Casale per discutere ancora una volta della questione “buste paga”. Da otto mesi, ovvero da quando Elpe è subentrata alla cooperativa Link, gli stipendi sono sbagliati, con molte ore mancanti e straordinari non pagati, “malattia” e “carico famigliare” non riconosciuti. Una situazione che si protrae da troppo tempo e sta esasperando gli operai, diventando di giorno in giorno più esplosiva. Come si è visto ieri davanti ai cancelli H&M, dove non sono mancate frizioni tra gli stessi lavoratori e tra sindacati confederali e Si.Cobas, altro attore in campo che non aiuta a facilitare le cose. Presidiata da carabinieri, Digos e reparto mobile della celere, l’assemblea Cgil-Cisl e Uil si è conclusa proclamando lo stato di agitazione. «Non ci siederemo più a un tavolo se non ci sarà H&M – ha tuonato Sergio Bianco di Fit-Cisl -. Qui non ci sono “soci” lavoratori, siete tutti dipendenti, e fare la buste paga di un dipendente è facile, c’è un fisso più gli straordinari. E invece sono tutte sbagliate». Quindi la dichiarazione tranchant: «Vogliamo che Elpe se ne vada». Non sono più ammesse scuse, e nel frattempo i lavoratori sono stati invitati a uno sciopero “bianco”. «Non dovete perdere neanche un’ora di lavoro. Quello che propongo è che oggi andiate dentro e “passeggiate” per le corsie, senza fare nulla. All’ottava ora si timbra e si va a casa – ha scandito Bianco -. Qui è già stato bloccato tutto (riferimento al presidio Si.Cobas) e H&M non ha fatto altro che spostare la merce in Austria e in Spagna. La merce deve arrivare, ma non deve ripartire». In difesa del lavoro si è espresso anche Guido Scarpino della Fit-Cgil: «Qui il problema va risolto come sanno fare le segreterie confederali, con uno sciopero bianco, verde, giallo come ha detto Bianco, con riunioni con H&M, in modo democratico e costituzionale perché non ci sono i problemi di altre logistiche. I lavoratori sono tutti dipendenti e vogliamo che siano stabilizzati i contratti secondo il criterio oggettivo dell’anzianità. Quelli che stanno forzando il sistema rischiano di mettere a rischio il lavoro». Parole che hanno rimarcato la presa di distanza dei sindacati confederali dai Si.Cobas, accusati di aver inscenato una lotta in difesa dei 15 posti di lavoro di cui era stata annunciata l’esternalizzazione, al solo scopo d’intascare un incentivo all’esodo più alto. «I signori della Elpe si sono presentati in giacca e cravatta, ma io li conoscevo già – ha concluso Luigi Galante della Fit-Uil -. L’altro giorno ho controllato le buste paga degli apprendisti e sono una cosa indecente. Le persone lavorano sette giorni su sette, e in due mesi hanno già superato le 440 ore di sei mesi lavorativi». Storture che si sommano agli stipendi falcidiati.

© RIPRODUZIONE RISERVATA