Corruzione e inquinamento. Per un terremoto che, dalla Bassa lodigiana, arriva a scuotere le stanze della provincia, a palazzo San Cristoforo. Angelo Ugoni, 46 anni, ex comandante della polizia provinciale di Lodi e attualmente in forza alla stessa come commissario aggiunto, è stato infatti arrestato nella notte di ieri dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Milano, nell’ambito dell’operazione denominata “Giano”; l’accusa nei suoi confronti è di aver approfittato della propria carica per “proteggere” l’attività di scarico di reflui inquinanti nelle acque della roggia Monticchia, a Somaglia, appannaggio del presidente e amministratore delegato della locale conceria Palladio, il 62enne padovano Gianfranco Piovan, a sua volta arrestato. In cambio dei presunti favori di Ugoni, capaci di fargli risparmiare circa 450mila euro in costi di gestione, Piovan avrebbe infatti corrisposto all’ex comandante della polizia provinciale alcune “tangenti”, fra denaro e altri beni: un trattamento che l’imprenditore veneto avrebbe riservato anche alla terza persona finita in carcere, la 28enne vigilessa comasca Lucia Fiumberti, fino a poco tempo fa istruttore amministrativo del settore ambiente della provincia di Lodi.
L’indagine, coordinata dalla procura di Lodi e iniziata 5 mesi fa, potrebbe peraltro essere solo agli inizi: oltre ai tre arrestati, infatti, sul tavolo del sostituto procuratore di Lodi Paolo Filippini ci sono infatti altri 7 nominativi, tra imprenditori e non meglio identificati “amministratori”.
Posti sotto sequestro beni per 3 milioni di euro, nonché lo scarico acque reflue della conceria Palladio, gli inquirenti stanno dunque cercando ulteriori elementi in grado di suffragare quelli già raccolti e di aprire nuovi scenari; sullo sfondo, per il momento, resta comunque l’indebita alleanza tra imprenditoria e pubblica amministrazione emersa dai legami tra il Piovan e Ugoni. Un legame, secondo quanto ipotizzato dai carabinieri del Noe di Milano, esistente da anni ma sconfinato nell’illecito verso la fine della scorsa estate. Il patto? Un classico “dare per ricevere” in ossequio al quale, in cambio di soldi e benefit, Ugoni avrebbe approfittato della propria autorevole carica di comandante provinciale per “sollevare” l’imprenditore patavino dall’obbligo di ottemperare alle norme sugli scarichi industriali della sua conceria. Concesse indebitamente al Piovan le autorizzazioni del caso, con tanto di proroga per gli scarichi a tempi indeterminato, Ugoni avrebbe infatti sfruttato la propria posizione per “preavvisare” la conceria sui controlli in arrivo, permettendole di abbassare “ad hoc” i limiti degli inquinanti riversati nella Monticchia, omettendo inoltre in sede di ispezione di effettuare i campionamenti sulle acque reflue degli stessi scarichi. Infine, l’ormai ex comandante è accusato di aver evitato al Piovan la prevista attività di bonifica con una determina provinciale contraffatta, con tanto di firma falsa del dirigente responsabile del settore, Claudio Samarati: il tutto con il prezioso aiuto della Fiumberti, capace grazie al suo impiego di funzionario di istruire pratiche e avere accesso agli archivi.
Un affare per tutti, insomma: fino a quando, in autunno,sono arrivati i sospetti della provincia stessa e la denuncia anonima per possibile inquinamento alla Monticchia pervenuta al Noe: un mix che, sotto l’impulso dato dalla procura, ha dapprima svelato la “falsità” della determina (con tanto di denuncia verso ignoti da parte di Samarati), per poi portare a intercettazioni telefoniche, appostamenti e pedinamenti. Il resto, è storia di ieri notte: una cinquantina tra carabinieri del Noe di Milano, di Lodi, Padova, Como e sezione di P.G. della polizia provinciale di Lodi sono piombati dai tre accusati, arrestandoli. Tra i reati contestati a vario titolo, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, falsità materiale e ideologica commessa da pubblico ufficiale in certificati o autorizzazioni, mancata esecuzione di bonifica di siti inquinati. Ugoni è stato portato al carcere della Cagnola, a Lodi; Piovan e la Fiumberti si trovano invece a San Vittore.
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