Tribunale senza Vhs, processo rinviato

Nei giorni scorsi un nordafricano cinquantenne residente nel Basso Lodigiano, assolutamente incensurato, ha dovuto compiere il gesto cavalleresco di portare a spalle un lettore di Vhs con relativo monitor, recuperato dal suo avvocato difensore Virna Bassani, fin dentro l'aula d’udienza penale del tribunale di Lodi, nella speranza che finalmente il giudice potesse visionare la videocassetta Vhs di una sala giochi di Codogno dove, nel 2010, qualcuno aveva forzato una gettoniera per rubare l’incasso. Il tribunale di Lodi, infatti, al momento non dispone di un lettore di videocassette, un supporto peraltro molto usato in passato per i sistemi di videosorveglianza, e nemmeno la procura è riuscita a mettere a disposizione lo strumento (del costo ormai sceso sotto i 100 euro). Riversare il filmato in digitale, come può fare qualsiasi studio fotografico, per visionarlo con un computer, ha un costo, e poi richiederebbe quantomeno l'affidamento di una consulenza con tanto di giuramento, e quindi si è tentata la strada del lettore di videocassette privato, portato però in aula perché il codice impone che la prova si formi nel dibattimento.

Causa vetustà, però, il lettore di videocassette trovato in un angolo di casa dal difensore ha fatto cilecca, e così l'udienza è stata rinviata di poco più di un mese. Il giudice Angela Scalise ha sollecitato una soluzione tecnica da parte del tribunale, con il necessario stanziamento di fondi che, pur minimi, vanno comunque trovati in un bilancio decisamente stretto. Anche perché non è la prima volta che si rende necessaria la visione di filmati di questo tipo.

L’imputato, che chiede l’anonimato e si vergogna enormemente di poter essere considerato un ladro, sostiene di essere stato additato come il responsabile del furto con scasso quando si era recato nel locale alcuni mesi dopo l’episodio. I titolari l’avevano riconosciuto, ma la difesa è convinta che lo scassinatore immortalato non sia assolutamente l'uomo finito a processo. La verità sembra essere in un filmato che tutti, procura, giudice e difesa, vogliono vedere. Fino a quel momento, e alla successiva sentenza, però, il 50enne rimarrà sotto processo.

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