Tentano di rubare la macchina del parroco. A Turano i soliti ignoti hanno forzato l’auto di don Gigi Gatti, ma non sono riusciti a portare a termine il furto. I malviventi si sono fatti vivi la scorsa settimana, davanti alla parrocchia, in piazza della Pace. «Ho portato la mia macchina in carrozzeria - ha confermato don Gatti -: l’episodio si è verificato martedì sera, successivamente ho trovato l’auto forzata, con il tamburo rotto». «Francamente non mi era mai capitato in tanti anni - ha continuato il sacerdote -, ma non capisco neanche perché avrebbero dovuto rubare la mia macchina, una vecchia Fiat Punto di sei anni».
Difficile dire che cosa abbia disturbato i malviventi nel tentativo di furto. Forse l’arrivo di qualche passante. In piazza della Pace però sono presenti le telecamere implementate dall’amministrazione comunale. Sempre la scorsa settimana, i ladri si sono fatti vivi, senza successo, in una villetta a ridosso del ponticello sulla Muzza, a pochi metri da quelle vie, Turati e Santi, finite nei mesi scorsi nel mirino dei soliti ignoti. I coniugi, rincasando, avrebbero sorpreso un uomo fuggire dalla loro abitazione, scavalcando il muretto, dopo aver cercato con ogni probabilità di intrufolarsi prima dell’arrivo dei proprietari. La zona è sprovvista di telecamere: difficile dunque anche in questo caso ricostruire il tentativo come negli altri casi in zona.
«Ci domandiamo come mai però anche dove ci sono, le telecamere non vedano mai niente - hanno commentato alcuni residenti - sono attive? Funzionano o no? Il lavoro lodevole dei carabinieri, che devono comunque coprire un territorio vasto, non può bastare». Ma proprio sul tema sicurezza si è tenuto un vertice in Comune sabato mattina. «L’esito della Consulta della sicurezza e dell’incontro con i cittadini è stato positivo - ha spiegato il sindaco Umberto Ciampetti - e due sono le decisioni importanti prese: quella più immediata riguarda la ricerca di una convenzione con un Comune più grosso, limitrofo, per avere la presenza di due vigili in più a Turano, in modo da arrivare a coprire 24 ore su 24 il paese, grazie ovviamente alle altre forme di pattugliamento già in essere; avvieremo inoltre uno studio di fattibilità per implementare il sistema di videosorveglianza anche con telecamere capaci di leggere le targhe».
Sara Gambarini
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