Il dolore corre dal Lodigiano al Pavese: non c’è pace a Sant’Angelo Lodigiano e a Miradolo Terme, per la tragica morte di Simona Ardemagni, 43 anni. In quel fatale quanto inspiegabile impatto a Orio Litta, nella notte fra tra giovedì e venerdì, lungo la 234, è scomparsa Simona donna, mamma, lavoratrice. Il suo corpo, trasportato dal luogo dell’incidente alla camera mortuaria di Codogno, sarà sottoposto ad autopsia nella giornata di oggi. La data dei funerali dunque sarà resa nota nei prossimi giorni.
Simona, originaria di Sant’Angelo Lodigiano, lavorava a Corteolona presso la ditta Galbani e viveva a Miradolo Terme dove aveva appena preso in affitto una nuova abitazione. Aveva due figli, un giovane di 25 anni e un adolescente di 17. Ma Simona lascia anche il suo attuale compagno, il maresciallo dei carabinieri di Sant’Angelo Lodigiano Angelo Mattia, precedentemente in servizio a Stradella, con cui conviveva a Miradolo. Proprio al suo compagno, poco prima dell’incidente, Simona avrebbe inviato dei messaggi inquietanti, facendo presagire una tragedia: l’ipotesi del suicidio prenderebbe così sempre più piede.
Simona stava percorrendo la strada 234 in direzione Casalpusterlengo a bordo di una Fiat Punto di colore nero. Nel frattempo un camion che trasporta il latte, guidato dal bergamasco Dario Bergamaschi, 46 anni, si stava dirigendo verso il pavese. All’improvviso la donna ha invaso la corsia del camion e lo ha centrato in pieno. Inutili i tentativi del camionista di frenare per evitare il peggio. La macchina della giovane di Miradolo è sbalzata all’indietro, per poi carambolare in un fosso. Alle spalle della macchina nel frattempo stava arrivando una moto guidata da Giovanni Vilardo, 43 anni, di Casale, che aveva appena chiuso il suo ristorante-bar-pizzeria Due Pini a San Colombano al Lambro. Stava rincasando. «Ho visto la morte in faccia», ha raccontato Vilardo. Per evitare l’impatto con la vettura, il motociclista ha frenato e si è gettato dalla sua Suzuki, salvandosi la vita.
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