Una piazza per Stefano Villa: domenica mattina il Comune di Guardamiglio ha dedicato il riqualificato parco di via Umberto I alla memoria dell’agente Villa, in forze alla polizia stradale di Guardamiglio, ucciso la sera del 27 settembre 1995 al casello autostradale di Melegnano mentre sventava una rapina. «Questo giardino fiorito al centro del paese, luogo di passaggio soprattutto per bambini e ragazzi è il luogo migliore dove Stefano può rivivere negli sguardi di chi, passando, leggerà questa targa: - ha dichiarato il sindaco Maria Grazia Tondini - il suo ricordo non sarà solo quello di un ragazzo che ha perso la vita a 25 anni, ma quello di un ragazzo che ha perso la sua vita a 25 anni per gli altri, per difendere e salvaguardare la giustizia ed il bene comune». Di origini cremonesi, Villa era diventato agente della polizia di Stato nel 1992, trasferito nel 1993 come agente effettivo presso la stazione di Guardamiglio della polizia stradale e più precisamente nella squadra di polizia giudiziaria, dove aveva cominciato a occuparsi di rapine ai caselli autostradali, di rapine ai Tir, di trasporto illegale di armi ed esplosivi. Villa è morto, colpito da un rapinatore, la sera del 27 settembre 1995 presso il casello di Melegnano, sull’Autosole.
La cerimonia ha visto la partecipazione di numerose autorità civili, militari e religiose, tra cui il prefetto di Lodi Pasquale Gioffrè, il questore Vito Ciriello, il comandante della polizia stradale Gianluca Sassi, il tenente colonnello Alessandro Magro, alla guida del comando provinciale dei carabinieri di Lodi. Ma all’intitolazione non sono voluti mancare neanche i genitori di Stefano: Enrico e Carmen. «Quest’oggi il ricordo che vogliamo tributare a Stefano assume il valore di un abbraccio della comunità intera a voi genitori - ha continuato la Tondini -: non è vero che il vostro caro non c’è più, perché grazie a voi e al vostro perenne ricordo continua a vivere; grazie a momenti come questi, Stefano vive di nuovo». «Spirito di sacrificio e abnegazione»: questi i valori ricordati dal questore Ciriello mentre il prefetto Gioffrè ha sottolineato la quotidiana «rilevanza morale e sociale» delle azioni di Villa come quelle di tanti colleghi.
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