
Cronaca / Basso Lodigiano
Giovedì 16 Agosto 2012
Una secca da record nel Po
e l’agricoltura è in ginocchio
Mentre a Maleo, lungo l’Adda, si invoca la pioggia per intercessione di Sant’Ireneo, il “grande fiume” sta per toccare una secca da record. Continua a preoccupare il livello idrometrico del fiume Po che in questi giorni ha fatto registrare 7,3 metri al di sotto dello zero idrometrico nella vicina stazione Aipo di Cremona. Ben oltre i numeri però a confermare valori preoccupanti sono i paesaggi aridi che si possono osservare dal ponte di Piacenza sul Po così come a Somaglia, in località Gargatano, dove dall’altra sponda del centro nautico si è formata una vera e propria spiaggia.
Soltanto poche settimane fa il livello idrometrico del grande fiume era sceso addirittura a 8,50 metri sotto la quota media che si attesta intorno ai 7,60 metri.
«Di fatto di settimana in settimana si oscilla di poco dal dato dell’8,50 - ha spiegato Carlo Franciosi, presidente dell’associazione Coldiretti Milano, Lodi, Monza e Brianza -, ma basta osservare il fiume Po dal ponte di Castelsangiovanni, dove mi trovavo proprio in questi giorni, per vedere le isole di sabbia e di terra, che si sono formate».
L’allarme siccità insomma resta alto, ma il peggio potrebbe ancora arrivare con temperature fino a 38 gradi.
«Prepariamoci a soffrire ancora, perché è in arrivo la settima ondata di calore consecutiva di questa rovente estate 2012: - ha confermato Edoardo Ferrara di 3bmeteo.com: dopo un Ferragosto con sole e caldo nella norma, salvo qualche temporale in montagna, il “dragone africano” tornerà alla carica dell’Italia, e a differenza delle ondate di calore precedenti, questa volta verrà interessato soprattutto il Nord Italia, in particolare Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta dove nel prossimo week end si raggiungeranno punte di 37-38°C, fino a 31-32°C a mille metri di altezza». La situazione, insomma, si sta così facendo sempre più simile a quella della torrida estate del 2003. Nel frattempo Coldiretti parla «della più grave siccità degli ultimi dieci anni con un miliardo di danni e la richiesta di dichiarazione dello stato di calamità per l’agricoltura in molte regioni», stimando a livello nazionale, ma con una mappa regione per regione, i tagli delle produzioni: dal -20 per cento per il pomodoro al 30 per cento per il mais fino al 40 per cento per la soia, ma forti riduzioni sono previste per quanto riguarda la barbabietola da zucchero (quasi -50) e per il girasole (-20 per cento), mentre la vendemmia si preannuncia una delle più contenute dell’ultimo secolo anche se di buona qualità. Intanto, nella Bassa l’acqua comincia a scarseggiare e il Consorzio Muzza in questi giorni è corso ai ripari riducendo del 50 per cento la concessione dell’“oro blu” in tutto il comprensorio lodigiano: gli agricoltori dovranno irrigare le coltivazioni con metà della portata. Sul territorio laudense i canali sono 400 e si sviluppano per 6500 chilometri ma invece di chiudere i “rubinetti”, il Consorzio Muzza in questi mesi ha ridotto le portate e risparmiato l’acqua in vista di tempi duri come queste torride settimane di fine agosto, dove solo la pioggia a questo punto può fare il miracolo.
S. G.
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