Violento nubifragio sulla Bassa: super lavoro per i pompieri

(ore 14) «Una notte d’inferno» così Carlo Rancati, agricoltore di Corno Giovine racconta la bufera di vento, grandine e acqua che fra l’una e le due di oggi si è abbattuta nel basso lodigiano fra Maleo, Corno Giovine, Santo Stefano e Caselle Landi, a due passi dal Po. Secondo le prime rilevazioni della Coldiretti ci sono stati danni al mais e alla soia, oltre a danni ai tetti e alberi secolari abbattuti. In alcune aree la grandine ha spianato quasi il 100% del raccolto.

Nella fascia investita dalla bufera si trovano circa 30 aziende agricole. «Io ho 500 pertiche a mais - spiega Rancati - se ne sono salvate 40. Adesso devo vedere di recuperare tutto quello che posso». La Coldiretti ha già mobilitato i propri tecnici per raccogliere le segnalazioni e fare la valutazione dei danni.

(ore 10.45) A Santo Stefano Lodigiano la conta dei danni è da bollettino di guerra. Il nubifragio ha fatto cadere alcuni coppi della chiesa parrocchiale e allagato il presbiterio, mentre alla scuola elementare dal tetto è scesa l’acqua nelle aule inzuppando banchi e sedie. Il sindaco Massimiliano Lodigiani stamane si è subito attivato eseguendo sopralluoghi e contattando un’impresa per avere al più presto un preventivo degli interventi da eseguire.

(ore 9) Tredici gli interventi dei vigili del fuoco nella notte per arginare la furia di acqua e grandine che stanotte si è abbattuta sulla Bassa. Dalla mezzanotte e trenta quando è iniziato il nubifragio, fino a questa mattina alle 8, i vigili del fuoco hanno dovuto correre in lungo e in largo per fronteggiare gli allagamenti di cantine e box a Codogno, Terranova, Corno Giovine, Santo Stefano, San Fiorano, Fombio, Guardamiglio.

«Una notte d’inferno» così Carlo Rancati, agricoltore di Corno Giovine, racconta la bufera

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