
Cronaca / Basso Lodigiano
Martedì 10 Settembre 2013
West Nile, controlli sui donatori
Le sacche degli iscritti Avis che hanno soggiornato almeno per una notte a Piacenza e a Cremona
sono state inviate al centro di Milano Niguarda
Il virus della west Nile arriva a Cremona e nel Lodigiano i controlli diventano sempre più serrati. Da ieri, infatti, riguardano anche i donatori di sangue. Il sangue di chi ha soggiornato almeno una notte in provincia di Piacenza o di Cremona viene mandato a Milano Niguarda per i controlli. Ieri il centro trasfusionale dell’ospedale Maggiore, guidato dal primario Giuseppe Cambiè, ha trasferito al centro specializzato della metropoli le prime tre sacche dei donatori provenienti da Avis della provincia di Cremona. L’indicazione generale è di respingere per 28 giorni quei donatori che hanno soggiornato nelle zone a rischio. A Lodi, invece, si è preferito sottoporre il sangue alle analisi, per non rallentare troppo, magari inutilmente, le necessità di sangue per le emergenze. Ventotto sono i giorni di quarantena, cioè quelli di incubazione del virus. All’Avis di Lodi confluiscono anche i donatori di Dovera, Bagnolo, Spino e Palazzo Pignano, finiti in queste ore nella zona a rischio insieme a tutti i comuni della provincia di Cremona. In 24 ore, ai medici di Lodi arriva l’esito delle analisi. Se il sangue risulta positivo viene scartato e il donatore messo in quarantena come per ogni altra malattia. I casi più gravi di contagio da West Nile, infatti, la malattia trasmessa dalla zanzara al cavallo o all’uomo, riguardano gli anziani e le persone già debilitate. In questi soggetti, in rari casi, si possono avere conseguenze neurologiche e meningiti.
«Già negli scorsi anni - spiega il presidente dell’Avis di Lodi Italo Piazza - i donatori provenienti dai Paesi a rischio stavano in quarantena per 28 giorni». Le misure straordinarie di controllo, quest’anno, arrivano al 30 novembre per Paesi come Austria, Grecia, Ungheria, Palestina, federazione Russa, Bosnia, Croazia e altri, Il criterio di super controllo, invece, è relativo a tutto l’anno per i donatori che sono stati in Stati Uniti e Canada, i Paesi più a rischio.
In questo periodo, ai 19 Paesi stranieri nella “black list”, si sono aggiunte anche le province italiane nelle quali si sono registrati dei casi di contagio: Bologna, Ferrara, Matera, Modena, Parma, Reggio Emilia, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona, Mantova e Padova, insieme a tutte le province della Sardegna e del Friuli. Nei giorni scorsi si sono aggiunte, inoltre, anche la provincia di Piacenza e Cremona, a due passi dal Lodigiano. In Emilia Romagna, ci sono state anche due vittime, una paziente di 82 anni, già affetta da una grave sindrome immunodepressiva, e un 86enne deceduto a Bologna a seguito di complicanze cardiovascolari. Nel Lodigiano, sono state installate delle trappole per zanzare. Gli insetti raccolti vengono inviati per le indagini all’istituto zooprofilattico, nel quale vengono inviati, per gli esami, anche cornacchie,gazze e tortore morte.
Cristina Vercellone
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