Abbattuto il cinghiale “impazzito”

Cinghiali “impazziti” che sbucano dalla vegetazione e piombano sulla strada, davanti alle auto. È quanto accaduto sabato scorso sulla provinciale 23 in territorio di Villanova, nei pressi del cavalcavia autostradale. I passanti hanno chiamato spaventati le forze dell’ordine dopo aver visto un animale, una “bestia” di oltre cento chili, muoversi prima sulla strada e poi scivolare in un canale pieno d’acqua. Per fortuna nessuno lo ha travolto, le conseguenze di un incidente avrebbero potuto essere anche molto gravi.

Sul posto è intervenuta la pattuglia della polizia provinciale. L’animale era intrappolato nel fosso e rischiava di annegare, così è stato recuperato e tratto in salvo; peccato che subito dopo gli agenti siano stati costretti ad abbatterlo, come previsto dalla legge, perché questi animali, se trovati, non possono essere reimmessi nell’ambiente. È stato visitato da un veterinario e poi portato in un macello.

È già la quarta volta nel giro di poche settimane che sulle strade lodigiane compaiono animali che sul territorio non sono presenti, né in allevamento né allo stato selvatico, e che rischiano di provocare incidenti stradali. In precedenza erano stati segnalati tre caprioli, in autostrada e nella zona di Basiasco, tutti travolti dalle auto di passaggio. Episodi che solo per “caso” si sono risolti senza che i conducenti restassero feriti. Per gli animali, invece, non c’è stato niente da fare: sono stati uccisi dalle auto e poi smaltiti negli appositi centri della provincia.

«Questi animali possono creare grossi problemi, soprattutto i cinghiali, perchè anche i più piccoli pesano almeno settanta chili - spiega il comandante della polizia provinciale, Arcangelo Miano -. Quando siamo arrivati a Villanova, sabato pomeriggio, per il recupero, lo abbiano trovato in acqua, dove rischiava di annegare. Ma dopo averlo salvato e visitato abbiamo dovuto abbatterlo».

Non risultano al momento altri avvistamenti di animali non autoctoni sulle nostre strade, ma se dovessero esserci la Provincia è già pronta a predisporre un piano di emergenza per correre ai ripari e arginare queste “migrazioni pericolose” verso il Lodigiano.

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