Agguato a Sant’Angelo, due arresti

(Aggiornamento ore 11 e 30) Trecento euro: è il bottino della rapina che stava per costare la vita il primo novembre a uno spacciatore marocchino di 33 anni trovato in fin di vita in località Belfuggito a Sant’Angelo Lodigiano. A sparargli tre volte, inseguirlo mentre fuggiva a piedi, e infine torturarlo con un coltello da caccia sono stati, secondo i carabinieri e la Procura della Repubblica di Lodi, un ventunenne di Orio Litta e un 36enne di Senna Lodigiana, pregiudicato. I due avevano accompagnato qualche ora prima la vittima e un altro spacciatore nelle campagne di Sant’ Angelo con un’auto e sono poi andati a riprenderli. All’ improvviso hanno bloccato la macchina con una scusa ed è scattato l’agguato. I due spacciatori hanno capito le pessime intenzioni dei loro accompagnatori e hanno tentato la fuga ma uno è stato raggiunto dai proiettili e poi anche accoltellato agli arti perché consegnasse tutti i suoi averi, droga compresa. I due indiziati sono ora in carcere a Torre del Greco e a Lodi. Il marocchino e’ ora fuori pericolo di vita ma avrà un’invalidita’ permanente.

(Aggiornamento ore 8 e 30) I carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Lodi hanno eseguito nella notte il fermo di due persone indiziate per il tentato omicidio di un 32enne a colpi di pistola e coltellate la sera dell’1 novembre a Sant’Angelo, in località Belfuggito. La vittima è un marocchino senza permesso di soggiorno e domiciliato nel Milanese, rimasto a lungo in pericolo di vita, dimesso dall’ospedale di Lodi dopo due operazioni e poi aggravatosi nuovamente. A salvarlo erano stati gli abitanti di una cascina cui qualcuno aveva suonato il campanello prima di abbandonare lo straniero esanime davanti all’ingresso. Le indagini coordinate dai pm Nicola De Caria e Vincenzo Russo avevano portato già nei primi giorni a evidenziare una pista in un contesto di irregolarità e spaccio di droga: gli aggressori avrebbero aggredito senza pietà il nordafricano che si trovava nei campi proprio per derubarlo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA