Un muratore di quarant’anni originario di Bosa, in Sardegna, e residente da moltissimo tempo nel Lodigiano assieme a due suoi fratelli, Renato Carta, è stato trovato morto ieri mattina nella sua vecchia Fiat Panda rovesciata in un canale, a fianco della strada sterrata che collega Motta Vigana alla cascina Ponterola e poi a Ossago e anche, con una diramazione solitamente chiusa al passaggio delle auto, alla cascina Martana di San Martino in Strada. Proprio qui il 40enne abitava. Il pm di turno Alessia Rosanna Menegazzo ha disposto l’autopsia: nessuno ha assistito all’incidente, avvenuto nel cuore della notte, e i soccorritori dell’Areu e i carabinieri di Borghetto Lodigiano escludono che sia morto per annegamento. Potrebbe essersi rotto la spina dorsale per l’impatto con il fondo del colatore Cà del Parto o anche essere rimasto assiderato perché l’abitacolo si è rapidamente riempito d’acqua e la temperatura notturna è scesa sotto zero.
A dare l’allarme al “112” è stato un pescatore, poco prima delle 8.
L’artigiano era molto conosciuto e apprezzato nella zona. Dove un agricoltore, Davide Sangalli, nei mesi scorsi gli aveva affidato la ristrutturazione di un appartamento a Lodi. Un lavoro impegnativo, che in settimana si era concluso: proprio per questo, assieme all’agricoltore e a un suo bracciante e al proprio fratello Giovannino che vive a Villanova del Sillaro erano andati fuori a cena, per festeggiare, al Centauro di Dovera.
Quindi, dopo che Sangalli verso le 23 ha salutato per raggiugere la famiglia nella nuova casa, la comitiva si è spostata a Massalengo, al bar Fortuna.
Dopo un cocktail, Renato Carta è uscito dal locale per ritornare a casa. Dove lo attendevano le figlie di 10 e 12 anni e l’ultimogenito di 5, di cui si stava prendendo cura la sua nuova compagna. La mamma dei suoi figli, da cui il 40enne era separato, infatti vive da tempo a Piacenza ed è lei a occuparsene nei giorni feriali della settimana.
Qualcuno si è accorto che Renato però non era arrivato all’auto: a pochi metri dal bar è inciampato, cadendo a terra e procurandosi alcune ferite. Il bracciante della Bruseda e il fratello di Carta si sono offerti di portarlo a casa, ma il 40enne avrebbe assicurato di aver avuto solo un mancamento e di sentirsi in grado di guidare fino alla Martana, distante appena 5 minuti sulla strada sterrata. Al termine del tratto più o meno rettilineo che si chiama ancora via Unità d’Italia, sembra abbia svoltato verso sinistra, dove la strada diventa ancora più stretta ma permette, dopo due curve, di arrivare alla cascina. «Fino a una settimana fa quel tratto, che corre a fianco del colatore, era chiuso con una sbarra messa dal Consorzio Muzza, da non molto, perché il luogo era frequentato da tossici e coppiette - spiega Sangalli -, poi però qualcuno ha piegato il supporto della sbarra e la strada è rimasta aperta. Renato ci passava perché era più comodo per lui».
Due le ipotesi: o ha sterzato troppo bruscamente, sbandando e finendo giù dalla riva, con l’auto che si è fermata con la capote nell’acqua, oppure ha impattato contro la sbarra o il suo supporto, tradito dall’oscurità, e ha quindi perso il controllo. Il punto dell’incidente è, per pochi metri, in territorio di Ossago. Anche il sindaco di Massalengo Domenico Papagni ieri mattina si è recato sul posto.
(ore 12.55) È un 40enne residente in una cascina tra Massalengo e Ossago l’uomo morto annegato questa notte, imprigionato nell’abitacolo di un’auto che stava guidando sulla strada sterrata che da Massalengo conduce alla cascina Ponterola e poi prosegue fino alla Bruseda e alla provinciale 107. A dare l’allarme poco prima delle 8 un passante. Vigili del fuoco, carabinieri e ambulanze sono accorsi ma non si è potuto fare altro che constatare il decesso, risalente a quanto pare già alla tarda serata di sabato.
(ore 12) Gravissimo incidente tra Massalengo e Ossago, muore un uomo di 40 anni. I fatti e la dinamica non sono ancora stati chiariti. Questa mattina poco prima delle 8 i soccorsi sono stati allertati e sono intervenuti tra Massalengo e Ossago per recuperare un’auto finita in un fosso. Quando hanno estratto la vettura all’interno c’era una persona, un uomo di circa 40 anni di cui al momento non sono state rese note le generalità. A quanto si è appreso l’uomo è stato estratto dall’auto già privo di vita.
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