Caos Poste, ancora una “vittima”

È tornato a casa e il contatore non c’era più: sparito. Un’autentica sorpresa, per Alessandro Spini, residente con la famiglia a San Martino. Soprattutto perché non solo non riceveva da mesi le bollette dell’energia elettrica ma non aveva nemmeno mai visto l’avviso di mancato pagamento. Un guaio con le Poste che adesso gli costerà quasi 3mila euro, dal momento che Equitalia non sembra intenzionata a fare sconti.

«Da dicembre 2011 a gennaio 2012 - racconta il giovane -non ci è stata consegnata nessuna fattura, nè un avviso di mancato pagamento. Grazie a questo disservizio mi sono visto materialmente rimuovere il contatore che alimenta il cancello di accesso alle abitazioni. Quando è arrivato quello nuovo, ho dovuto collegarlo personalmente». Tra aprile e maggio si è presentato lo stesso problema: nessuna bolletta all’orizzonte; questa volta, però, la comunicazione di mancato pagamento è arrivata: in ritardo. «L’abbiamo pagata fuori tempo massimo - sottolinea Alessandro -, abbiamo segnalato all’azienda elettrica che il problema non dipendeva da una nostra negligenza bensì dalle Poste di via Fascetti, per evitare ulteriori sanzioni o provvedimenti. A questo punto E.On, forse impietosita dalla situazione, ci ha riconsegnato tramite assegno quanto avevamo speso per il riallaccio del contatore. Le Poste, invece, ci hanno detto che il problema non dipendeva da loro ma dalla società a cui si appoggiano per la consegna delle fatture, la Traco». La raffica di “disguidi”, però, ha causato un guaio ancor più grave, questa volta con l’Agenzia delle entrate, il cui atto giudiziario non è mai arrivato a destinazione. «Datato 15 dicembre 2011 per un importo di circa 900 euro, non mi è mai arrivato! - dichiara Spini -. Dopo aver peregrinato per i diversi uffici postali siamo venuti a sapere, grazie alla gentilezza di un’impiegata, che l’atto è stato mandato alle Poste di Ossago e lì è rimasto, con tanto di dicitura “in lavorazione presso il centro di Ossago”. La cartolina verde per il ritiro dell’atto giudiziario non l’abbiamo mai vista». L’unica lettera consegnata è la cartella esattoriale di Equitalia del mese di giugno. Quella con una stangata di 2.900 euro, una cifra che dovrà essere pagata nonostante la mancata consegna della posta. «Come è possibile fidarsi delle Poste? - si chiede Alessandro -. E l’Agenzia delle entrate non ha un altro modo per recapitare le cartelle esattoriali? E secondo loro è normale che io “faccia finta” di non ricevere una cartella da 900 euro per pagare poi quasi tremila?».

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