CASTIGLIONE Le lavoratrici in protesta
ai cancelli della Intercos

Hanno dato la disponibilità a un trasferimento, ma non vogliono una regressione del contratto

Le lavoratrici della ditta Elecos di Castiglione d’Adda in trasferta per protestare davanti i cancelli dell’impianto di Dovera della multinazionale della cosmetica Intercos. Tutte le 50 dipendenti il 30 giugno passeranno direttamente alle dipendenze di Intercos, ditta committente delle lavorazioni di Elecos, ma trasferendosi in un nuovo stabilimento a Romanengo, dove la multinazionale intende applicare il contratto multiservizi. Proprio quello che sindacato e lavoratrici, oggi inquadrate sotto il contratto logistico, non accettano.

«Le lavoratrici hanno dato la disponibilità al trasferimento, ma non possono accettare una regressione al contratto multiservizi che viene proposto da Intercos e che è stato accettato da Cisl e Uil – dice Sedyna Ndoye, segretario Filt Cgil Lodi -. Noi chiediamo l’applicazione del contratto della logistica o di un contratto di filiera, e fino a quando l’azienda non accetterà di discutere di questo continueremo a protestare». Intercos in una nota ha preso atto «con profondo disappunto» della posizione assunta dalla Cgil, che mette «a repentaglio le prospettive di stabilità lavorativa» e ribadisce di aver dato disponibilità ad assorbire tutto il personale Elecos, di garantire un servizio navetta giornaliero senza costi per i lavoratori e di proporre un’armonizzazione delle condizioni economiche.

Sulla vicenda intanto è da registrare anche la posizione della ditta Elecos. Dall’azienda fanno sapere che l’attività non cesserà, nonostante il recesso della commessa di Intercos, e che l’intenzione è quella di cercare altri clienti e continuare a operare, precisando altresì «che le condizioni contrattuali proposte da Intercos non sono migliorative per i dipendenti». 

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