Il ponte sull’Adda cade a pezzi. Osservare per credere: lungo tutta la fiancata “sfilano” le grosse lastre andate ormai in frantumi, come documentano le fotografie scattate in questi giorni; per proteggere gli automobilisti sono stati posizionati dei jersey. Dal momento che non esiste una vera e propria pista ciclabile, gli appassionati in sella a una due ruote devono prestare molta attenzione.
A Cavenago l’infrastruttura collega il Lodigiano al Cremonese, proprio per questo motivo le due Province hanno deciso di occuparsi insieme del restyling dell’opera. A questo proposito si sono già tenuti alcuni incontri tra le istituzioni interessate.
«Noi ci siamo già occupati della segnaletica di sicurezza - spiega l’assessore all’urbanistica e ai trasporti di San Cristoforo, Nancy Capezzera -, richiesta proprio dalla Provincia di Cremona, alla quale abbiamo riferito ciò che i capi cantonieri avevano già avuto modo di riscontrare. Le piastre del ponte stanno saltando via e sono usurate, perdono i pezzi. Per questo motivo oltre ai cartelli sono stati sistemati dei jersey. Ci siamo già attivati per ripristinare la situazione, lo faremo insieme».
L’intenzione è quella di inserire anche una pista ciclabile in grado di collegare Lodi a Cremona, in questo casi si potrebbe accedere a un bando per finanziare l’opera.
La partita è nelle mani del geometra Sergio Dossena, responsabile del settore strade di via Fanfulla.
Anche se si tratta solamente di una stima, la riqualificazione del ponte sull’Adda potrebbe richiedere una spesa di circa 100mila euro, risorse che le due Province devono ricercare tra le pieghe dei bilanci, in un momento considerato particolarmente delicato per le finanze degli enti pubblici. L’assessore Capezzera si augura che si trovi davvero il modo di sbloccare le risorse di Comuni e Province per consentire il pagamento delle imprese che hanno svolto opere pubbliche, un provvedimento che interesserebbe da vicino il settore strade.
«La situazione futura non sarà di certo rosea - commenta infine la Capezzera -, serviranno contributi mirati per questo comparto, ragionando su quelle che sono davvero le priorità sul fronte dell’infrastrutture, fondamentali per la vita dei cittadini».
Greta Boni
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