Per il sindaco di Borgo San Giovanni Nicola Buonsante è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura di Lodi per omissione d’atti d’ufficio in relazione alla vicenda della bonifica dell’area ex Sama, poi Officine di Borgo San Giovanni: l’atto è stato anticipato via fax al prefetto di Lodi perché valuti l’eventuale interdizione dai pubblici uffici del primo cittadino, e copia ne è stata fatta pervenire alla provincia di Lodi dove Buonsante è consigliere e al comune di Borgo.
L’iscrizione del sindaco nel registro degli indagati è del luglio 2011 in merito a una vicenda che si trascina almeno dal 2009. Nel 2009 il primo cittadino emise un’ordinanza per il ripristino delle condizioni di sicurezza e di tutela ambientale dell’area ex Sama, dove anni prima la società aveva fatto richiesta di insediare un deposito di rifiuti speciali non pericolosi. Poco dopo, però, il sindaco Buonsante ritirò l’ordinanza in autotutela per evitare di incorrere in una bocciatura al Tar di Milano a causa di un supposto errore nelle procedure di notifica. Da allora, nonostante interventi, sopralluoghi e solleciti di Arpa e Asl, ordinanze non se ne fecero più. Per questo motivo, su incarico della procura di Lodi, nel luglio del 2011 il corpo forestale dello Stato di Lodi cominciò a effettuare accertamenti di carattere amministrativo riscontrando l’ipotesi di omissione di atti d’ufficio. A distanza di un anno, la procura di Lodi ha deciso per il rinvio a giudizio di Buonsante, che nel frattempo appena iscritto nel registro degli indagati aveva provveduto a emettere una nuova ordinanza. Nei giorni scorsi, proprio dalla procura è partito un fax indirizzato a prefetto, provincia di Lodi e comune di Borgo annunciando la decisione di avvio del procedimento. In teoria il prefetto potrebbe disporre già da subito in via cautelativa l’interdizione dai pubblici uffici di Buonsante, anche se è più probabile che attenda l’esito del procedimento.
«Io sono tranquillo, attendo che l’avvocato riceva la notifica ufficiale per chiedere poi di essere ascoltato dal giudice per le indagini preliminari - dice Buonsante -. Io rispondo della questione perché come primo cittadino sono responsabile di questi atti, ma anche un eventuale ritardo degli uffici nella predisposizione dell’ordinanza non può essere intesa a mio avviso come reato e per questo sono convinto che la mia buona fede e l’operato saranno riconosciuti. In merito all’interdizione dai pubblici uffici, semmai è una disposizione che potrebbe arrivare solo con un giudizio definitivo, ma va da sé che anche in caso di sentenza contraria in primo grado andrei avanti in appello. Sono stato proprio io a richiedere l’intervento delle autorità competenti sull’area ex Sama, non c’è stata omissione, semmai solo un ritardo».
Inchiesta sulla bonifica dell’ex Sama, chiesto il rinvio a giudizio per Nicola Buonsante. Il prefetto potrebbe decidere subito l’interdizione del sindaco di Borgo San Giovanni
© RIPRODUZIONE RISERVATA