Cronaca / Centro Lodigiano
Mercoledì 20 Aprile 2011
Colpì la moglie con un’ascia:il santangiolino ai domiciliari
Ha ottenuto gli arresti domiciliari l’uomo di 63 anni, G.C., che all’inizio di marzo aveva inseguito la moglie dentro casa, armato di un’ascia, cercando di colpirla. L’avvocato difensore dell’uomo li aveva chiesti lunedì e il giorno successivo, ieri, il gip ha disposto per il suo ritorno a casa, sembra da alcuni familiari: ora dovrà restare “confinato” fra le mura domestiche. Quando era stato fermato, dopo una breve fuga, l’uomo era stato accusato di tentato omicidio, ma l’impressione è che l’accusa possa venire derubricata in “lesioni”, anche perché l’arma era stata impugnata in modo tale che sulla testa della vittima finisse il manico di legno e non la parte in metallo. Anche per questo la donna, di 26 anni e originaria del Burkina Faso, ha riportato solo ferite leggere e una prognosi di 15 giorni. Quando il gip lo aveva sentito in carcere, per l’interrogatorio di garanzia, l’uomo aveva detto di non aver voluto fare del male alla moglie, ma di volerla solo spaventare: a far scattare i raptus di follia sarebbe stata una telefonata della sorella di lui, molto attesa dal 63enne perché la madre soffre di problemi di salute, che la moglie gli avrebbe fatto perdere. Quel che è certo è che ora, dopo le richieste analoghe rigettate nei primi giorni dopo il fermo, il gip di Lodi ha concesso gli arresti domiciliari a G.C., che quindi dopo un mese e mezzo ha potuto lasciare il carcere e tornare nella sua Sant’Angelo.
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