C’è chi, semplicemente, lotta con le zanzare e chi è costretto a farlo con i serpenti. Anche se abita a Crespiatica, in una tranquilla zona residenziale, ai bordi dell’ex strada statale 235, dietro il ristorante “Il Paiolo”. È l’odissea vissuta da un gruppo di residenti che convivono con i blitz quasi quotidiani dei rettili.
Partono da un campo incolto proprio in mezzo alle case e strisciano silenziosi ad ogni ora del giorno e della notte verso i cortili e le porte di casa. Esasperando e terrorizzando chi ci vive.
Nei giorni scorsi, l’ennesimo incontro “a tu per tu” con un esemplare di dimensioni considerevoli che non è riuscito ad andare oltre la barriera artigianale issata dai residenti per difendersi.
«È una semplice rete per pomodori, a maglie fitte, che ci avevano consigliato per impedire ai serpenti di arrivare fino alla porta di casa - spiega spaventata Mariarosaria Amato - e fortunatamente è servita. Il serpente si è incastrato in quel punto ed è morto, ma non possiamo più andare avanti così, tenendo a portata di mano badili e forconi. Non vogliamo ucciderli, anche perché non ci avviciniamo quando ce n’è uno circolazione, ma siamo esasperati».
Quello caduto nelle rete è il terzo di quest’anno, ma l’estate scorsa la famiglia ne ha ritrovati in giardino una decina. «I problemi sono iniziati circa tre anni fa - raccontano ancora in famiglia - , da quando il proprietario della casa vicina, se n’è andato all’estero e il giardino non è stato più curato. A quel punto abbiamo iniziato a ricevere “visite” sgradite».
Vada per qualche topolino di campagna, dicono ancora, «sono più semplici da tenere sotto controllo», ma i serpenti no. Non possono e non vogliono più tollerarli. Per questo già due anni fa, si sono attrezzati e hanno chiesto l’intervento di uno specialista, «che abbiamo pagato di tasca nostra per una spesa di circa 200 euro. Adesso però ci siamo stancati - aggiungono ancora da Crespiatica - : ci siamo rivolti al Comune, ma ci hanno detto che dobbiamo fare una richiesta scritta per problemi igienico sanitari con cui verrebbe interpellata l’Asl per un sopralluogo, ma i tempi sono lunghi e non possiamo andare avanti così. Anche perché in questo complesso ci vivono cinque bambini e non possiamo continuare a vivere con la paura di farli uscire in cortile. Non sappiamo nemmeno se si tratta di bisce o di vipere, se sono pericolosi oppure no». I residenti, dunque, chiedono soluzioni in tempi brevi.
«Ci hanno detto che la casa ora è in mano al Tribunale perchè è stata pignorata - hanno aggiunto - , ma sa dove finiscono questi serpenti se non si trova una soluzione? Davanti ai palazzi delle istituzioni. Noi in casa non li vogliamo più».
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