Il procuratore di Lodi Vincenzo Russo ha chiesto al tribunale la misura di prevenzione del sequestro, in vista della successiva confisca, di un appartamento con box in via Trento e Trieste a Crespiatica. L’immobile, di nuova edificazione, appartiene dal 2002 a Z.S., un marocchino di 44 anni che è stato condannato in contumacia nel 2011 dal tribunale di Como per traffico internazionale di stupefacenti. La sentenza, impugnata in appello, è diventata definitiva e la circostanza è stata comunicata alla procura di Lodi, che ha avviato il procedimento motivato dal fatto che il nordafricano non risulta aver dichiarato redditi sufficienti per giustificare l’acquisto della casa.
La discussione della misura di prevenzione ha preso il via nei giorni scorsi, ma è stata subito rinviata a dicembre: «Mancavano alcune parti del capo d’imputazione», spiega l’avvocato Mario Palladini di Lodi, chiamato d’ufficio ad assistere il marocchino, che, dovendo scontare diversi anni di carcere, è tuttora latitante e irreperibile. La difesa potrebbe puntare sul fatto che i redditi del marocchino che finora è stato possibile ricostruire sono relativi ad anni recenti, e nulla quindi, teoricamente, esclude che in precedenza disponesse di denaro di provenienza non illecita. La confisca renderebbe l’appartamento di proprietà dello Stato, che potrebbe metterlo a disposizione del Comune oppure mandarlo all’asta.
Le indagini a carico di Z.S. da parte dell’autorità giudiziaria comasca erano iniziate, risulta dagli atti, già nel 2008. Risultava che soggiornasse spesso in Belgio, mentre suoi parenti o conoscenti viaggiavano spesso per l’Europa, con frequenti tappe in Italia. Dove, a Varallo Pombia (Novara) avevano a disposizione un box che secondo gli inquirenti era un “magazzino” per lo spaccio di droga. A compiere il blitz con gli arresti era stata la guardia di finanza che, il 7 aprile del 2008, al valico italo svizzero di Brogeda fermò un’auto sulla quale erano nascoste 20.500 dosi di cocaina. Un’auto che secondo gli investigatori delle Fiamme Gialle di Como e Novara era diretta a Varallo e che era seguita da una “staffetta” con a bordo due fratelli marocchini, catturati successivamente. Z.S., saputo dell’arresto del corriere, era scomparso dal Belgio e nessuno da allora l’ha più ritrovato. Ma è stato ritenuto l’organizzatore di un traffico che, via Marocco e Spagna, riforniva di cocaina il Nord Italia.
Tra l’altro sempre in via Trento e Trieste abitava il marocchino 39enne E.M. arrestato alla fine del 2011 dai carabinieri di Bergamo mentre rincasava con 150 chili di hascisc nel bagagliaio: una semplice coincidenza, oppure i due in qualche modo erano in contatto e avevano scelto la tranquilla Crespiatica, e una vita all’apparenza integrata e irreprensibile, per non farsi notare?
Il procuratore di Lodi Vincenzo Russo ha chiesto al tribunale la misura di prevenzione del sequestro, in vista della successiva confisca, di un appartamento con box in via Trento e Trieste a Crespiatica. L’immobile, di nuova edificazione, appartiene dal 2002 a un marocchino di 44 anni che è stato condannato in contumacia nel 2011 dal tribunale di Como per traffico internazionale di stupefacenti
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