Nicola Buonsante, sindaco di Borgo San Giovanni, consigliere provinciale del Popolo della libertà e presidente della commissione antimafia di palazzo San Cristoforo, non è tra la dieci persone per le quali è stata avanzata richiesta di rinvio a giudizio ieri a Milano per il caso delle 926 firme false a sostegno della candidatura di Roberto Formigoni alle elezioni regionali del 2010. Richiesta di rinvio a giudizio che ha invece colpito Clotilde Strada, residente a Crespiatica, responsabile lombarda della raccolta firme del Pdl e stretta collaboratrice del consigliere regionale Nicole Minetti. Le richieste di rinvio a giudizio (il reato ipotizzato è falso ideologico) hanno riguardato diversi esponenti del Pdl. Tra i nomi di spicco, Guido Podestà, presidente della Provincia di Milano, all’epoca dei fatti contestati coordinatore regionale del partito di Berlusconi.
Buonsante risultava nell’elenco dei 15 indagati dalla procura della Repubblica di Milano in relazione a tre firme di sostegno alla lista “Per la Lombardia”, firme che secondo il pm Alfredo Robledo potevano essere quantomeno dubbie. «A dire il vero oggi (ieri per chi legge, ndr) l’avvocato non mi ha telefonato - ha spiegato il sindaco Buonsante, raggiunto al telefono ieri sera da “il Cittadino” -, quanto all’inchiesta in generale, non sono in grado di dire se si tratta di una bolla di sapone. Io ero e rimango sereno: è stato presentato un esposto, basato su ipotesi vere o non vere non mi interessa, ed è stato demandato ai giudici il compito di verificare se ci sono stati reati. Saranno loro insomma a valutare».
Nell’ottobre del 2011, sempre sullo stesso argomento, Buonsante aveva spiegato: «Non sono mai stato interrogato per questa vicenda e ricordo che le firme venivano raccolte presso la segreteria provinciale di Forza Italia in corso Archinti a Lodi. Io ero lì per autenticare, ma c’erano anche altri 3 o 4 al tavolo. E ho sempre visto arrivare persone con le loro carte d’identità. Ricordo solo un disguido perché su due fogli mancava un timbro».
Le richieste di rinvio a giudizio di ieri riguardano, come detto, l’inchiesta sulla presunta falsità di 926 firme - nata da un esposto penale e da una vera e propria “battaglia” nelle aule dei tribunali, anche amministrativi e civili, da parte dei Radicali - su cui dovrà esprimersi il gup Stefania Donadeo che ha fissato l’udienza preliminare per il 12 ottobre prossimo. Il principale indagato, il presidente Podestà, ieri a caldo ha ribadito: «Sono assolutamente estraneo».
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