Francesca Dendena, eroe civile

Da Giorgio Napolitano per non dimenticare Francesca Dendena e la strage di piazza Fontana. Il nipote della donna, Matteo Dendena, e suo padre Paolo saranno ricevuti oggi dal presidente della Repubblica al Quirinale proprio nel “Giorno della memoria” delle vittime del terrorismo. E in dote porteranno un libro, quel libro che Francesca Dendena, storica rappresentante dell’associazione vittime della strage di piazza Fontana avrebbe tanto voluto scrivere. Francesca e il fratello Paolo il 12 dicembre 1969 persero il padre Pietro proprio in quella tragica circostanza: da quel momento la donna intraprese una strenua battaglia per far luce su una vicenda così oscura. Purtroppo la Dendena, scomparsa nel 2010, non fece in tempo a raccogliere tutte le sue memorie ed ecco allora il lavoro del nipote Matteo, che ha studiato l’enormità del materiale raccolto in anni di battaglie e l’ha assemblato nel volume “Ora che ricordo ancora - Francesca Dendena: storia di un eroe civile”: «È un libro scritto con le sue parole - dice il 24enne nipote Matteo, che stamattina verrà ricevuto al Quirinale -, attraverso quanto raccolto in anni e anni di scritti e articoli pubblicati. Aveva sempre avuto in mente di scrivere questo libro, poi però non ne ha avuto il tempo e allora ci ho pensato io: l’ho scritto con le sue parole e quindi è un po’ come se l’avesse fatto lei». “Ora che ricordo ancora” si divide in due parti, la prima che ripercorre i fatti accaduti e la storia della Dendena attraverso il materiale d’archivio, mentre una seconda nella quale ogni familiare ha cercato di ricordarla caratterizzandone ogni sfumatura e particolare. «Non si è mai arresa di fronte a niente. Nel maggio 2005 quando la Corte di Cassazione assolse definitivamente gli ultimi indagati, per un minuto ha pensato: “Hanno vinto loro”. Ma un secondo dopo era già in moto per pensare a come ottenere giustizia e fare in modo che le nuove generazioni non dimenticassero». A patrocinare l’opera ci saranno in primis il Comune di Crespiatica, dove la Dendena ha vissuto, ma anche il Comune e la Provincia di Lodi, il Comune di Milano e il Comune di Bresso, il cui sindaco Fortunato Zinni è sopravvissuto nel 1969 alla strage. I costi di stampa sono stati sostenuti dalla Bcc Laudense: «Attendiamo con grande emozione di consegnare questo libro nelle mani del presidente della Repubblica, mentre nel pomeriggio terrò una lezione all’Università La Sapienza con la professoressa Annalisa Tota. Poi ci muoveremo per presentare il libro anche nel Lodigiano. Non c’è scopo di lucro in questo lavoro, solo una grande voglia di lasciare un testamento spirituale di una persona che ha fatto della sua vita una battaglia per la verità». Già, la memoria di una ragazza che non riuscì mai a piangere suo padre, ma andò in piazza a cercare giustizia.

Aldo Negri

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