Ha un volto la “truffatrice in tailleur”

È stata identificata la settimana scorsa la truffatrice in tailleur, la distinta donna che da luglio ai primi di settembre si è lasciata alle spalle una scia di almeno mezza dozzine di truffe da poche decine di euro perpetrate a danno di negozi ed esercizi pubblici di Borghetto. Si sospetta che i raggirati possano essere molti di più, anche nei paesi vicini: a San Colombano ci sarebbero almeno un paio di casi, ma non sono arrivate denunce. Ai carabinieri che le si sono presentati davanti per gli accertamenti avrebbe risposto stupita: «E mi venite a cercare per così poco?» Benzinaio, panettiere, fruttivendolo e altri negozi di vicinato: da luglio a settembre in sei si sono fatti avanti alla stazione dei carabinieri di Borghetto per raccontare la stessa storia. Una distinta signora, poco sopra la quarantina, è entrata in negozio e ha fatto i propri acquisti: sei, dieci, quindici o venti euro di spesa. Poi, al momento di pagare, ha “scoperto” di essere senza portafoglio e a quel punto, dando delle false generalità, di volta in volta diverse, ha pregato il negoziante di turno di farle la cortesia di attendere il passaggio del marito, che nel pomeriggio o l’indomani sarebbe passato a saldare il debito, che sarà mai, pochi euro soltanto. I commercianti, ammaliati dalla signorilità esibita da questa truffatrice in tailleur, o forse noncuranti per i pochi euro in sospeso, acconsentivano senza problemi. Ma del marito non si è mai vista ombra. E la truffa, per poche decine di euro, è stata servita. Una variante poco difficile del trucco vedeva poi la signora esibire una carta prepagata Postepay del tutto sfornita di soldi al momento del pagamento, con la richiesta di un piccolo credito da saldare l’indomani. Ma la signora deve aver tirato troppo la corda e la targa dell’auto ha fatto il resto: dalla segnalazione si è passati alla denuncia, e quindi a un discreto e silenzioso lavoro dei carabinieri della stazione di Borghetto per capire chi, come e quando è stato raggirato, con l’invito a sporgere denuncia a sua volta. Alla fine, in sei si sono presentati a raccontare l’inganno, e altri probabilmente non l’hanno fatto. I carabinieri hanno quindi identificato la truffatrice in M.R.S., residente a Lodi, ma soggiornante temporaneamente a San Colombano, sposata con figlio, incensurata e sconosciuta alle forze dell’ordine. La settimana scorsa la contestazione delle denunce, con la donna che non ha saputo, o voluto, spiegare i suoi gesti. Alla signora, saranno contestati i reati di sostituzione di persona e truffa, con reiterazione del reato. E se sarà ritenuta colpevole, questa volta a restare sorpresa potrebbe restare lei nello scoprire la pena.

Andrea Bagatta

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