Cronaca / Centro Lodigiano
Domenica 30 Maggio 2021
Il sindaco sale in cattedra per “educare”
i baby vandali
Casaletto, l’iniziativa di Natalhie Sitzia dopo gli ultimi episodi
Quando lo sbaglio può diventare motivo di crescita e apprendimento. E anche di scoperta dei bisogni dei più giovani da parte dell’amministrazione comunale in un periodo difficile. Un progetto che potrebbe fare scuola quello studiato da Casaletto e dal suo sindaco Nathalie Sitzia. Tutto parte alcune settimane fa, quando per il paese appaiono scritte, imbrattamenti e anche simboli in alcuni casi di ispirazione nazista, andando a toccare anche strutture pubbliche. Subito scatta la denuncia e la caccia alla mano che ha compiuto gli atti di vandalismo. Nel giro di poco si viene a sapere che non si parla di un singolo soggetto, ma di più mani. E ancora molto “verdi”, visto che il gruppetto di giovani che si macchia di tali atti ha solo 13 anni. Normale che i carabinieri di Lodi Vecchio passino alla segnalazione dei minori. Ma il sindaco Sitzia decide di incontrare gli stessi e i loro genitori. «Subito tutti hanno capito il brutto gesto compiuto - commenta il primo cittadino -. I genitori in prima persona si sono subito scusati e messi a disposizione, mentre i ragazzi si sono resi disponibili per recuperare dal loro errore». E qui scatta l’idea. Perché alla classica segnalazione si vuole affiancare un momento di crescita ed apprendimento per il gruppetto vista la loro buona volontà. «Affiancati da educatori prima di tutto si impegneranno a pulire i loro imbrattamenti e sistemare il tutto - chiarisce -. Però a ciò aggiungiamo un percorso a livello didattico con due lezioni incentrate sul nazismo, per far capire cos’era e cos’ha portato alle generazioni del passato. Chi lo terrà? Io stessa». Per due pomeriggi quindi il sindaco indosserà i panni di insegnante di storia per trasformare il vandalismo in apprendimento. «Non basta per me il semplice richiamo - conclude Sitzia -. Bisogna fare il modo che questo brutto gesto sia affiancato da un momento di crescita per tutti. Ci troviamo di fronte a una generazione che ha sofferto la lunga chiusura di scuole e ambienti di socializzazione per via del Covid. Hanno capito il loro errore e già questo è un primo passo per crescere».n
N. A.
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