Il terremoto allarga le crepe della scuola

Il terremoto ha allargato le ferite sulle pareti della scuola elementare. «Alcune crepe - spiega la responsabile per l’emergenza delle elementari, Simona Distante - dopo il sisma hanno iniziato ad allungarsi. A breve, infatti, sono previsti dei lavori da parte del comune banino. Mercoledì scorso, in occasione della prima scossa di terremoto, abbiamo deciso di mandare a casa i bambini. Senza un sopralluogo da parte del comune non potevamo permetterci di far rientrare in classe gli alunni. Nessuno si muoveva. La nostra scuola, posta proprio in cima alla collina, ha novant’anni. La prima pietra è stata posata nel ‘22. Segnali di sofferenza erano già visibili da prima. Oltre alle crepe nel muro, in uno dei due sottoscala delle elementari, sopra il pavimento della soffitta, ci sono anche 5 lastre di compensato che escono dalla grondaia. Una situazione che il comune ora, devo dirlo, sta affrontando bene. Chiuderanno il vano scuola all’accesso e i lavori potranno essere eseguiti a scuola aperta. Abbiamo due scale anti incendio nuove, non ci sono problemi. Se succedesse il terremoto oggi rifarei quello che ho fatto la scorsa settimana. Come potevamo sapere quello che sarebbe successo dopo? Abbiamo agito in sicurezza».

A scoprire un approfondimento delle crepe è stata Distante dopo la scossa, durante il sopralluogo con il comune di San Colombano, per decidere i lavori da effettuare. «Alcuni genitori - aggiunge la preside dell’istituto comprensivo don Gnocchi, Laura Patrioli - avevano incominciato a telefonare in ansia, dicendo che sarebbero venuti a prendere i loro figli. Noi abbiamo ritenuto giusto avvisare i vigili che venissero a dirigere il traffico, poi i genitori sono venuti a prendere i figli. In sette però sono rimasti comunque a scuola fino all’ora di pranzo. La mensa ha funzionato, per loro, regolarmente. Venerdì la scossa è stata alle 16, quindi i bambini sono usciti in cortile e sono rimasti lì fino all’orario di uscita».

«Siamo rimasti d’accordo con il comune - aggiunge Distante -; se si verificasse un’altra scossa, in futuro, il comune verrà subito a fare il sopralluogo e a dirci come dobbiamo comportarci. Ci voleva proprio una “scossa” per far muovere un po’ le cose. Non avevo mai sentito prima una scossa così forte. Tremavano tutti i vetri delle aule. È da quest’estate che l’amministrazione ha in programma di cambiare tutti gli infissi, poi per ragioni finanziarie il lavoro è stato rinviato. Adesso però i soldi ci sono e mi hanno assicurato che saranno cambiati. Lavoro qua da trent’anni e prima di mandare in classe 300 bambini senza sapere cosa succederà ci penso due volte. La scuola è in un palazzo antico che ha bisogno di attenzioni».

L’assessore comunale Ornella Fusarpoli è d’accordo: «Hanno fatto bene - commenta - a mandare i bambini a casa».

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