Incendio a Borghetto In casa fa troppo caldo, ma il motivo c’è. Ed è un guasto tra un camino e una canna fumaria che, mandando in fiamme la stessa, ha costretto i vigili del fuoco a intervenire di gran carriera per evitare guai maggiori. È quanto accaduto ieri pomeriggio a Borghetto Lodigiano, dove i pompieri sono intervenuti in forze per sedare per tempo il rogo divampato in una palazzina in località Barazzina.
All’interno, vive una famigliola, padre e madre giovani, con due figlioli: e pare sia stato proprio il capofamiglia, improvvisamente accaldato, ad accorgersi che qualcosa, nel camino di casa, non stesse andando per il verso giusto. Da lì alla scoperta del principio dell’incendio il passo è stato breve: immediata, invece, è stata la chiamata ai vigili del fuoco, piombata sulla zona dei mulini, dove è ubicato un piccolo e isolato complesso di abitazioni, con ben tre mezzi tra autopompe e autoscale. Cosa abbia causato il problema è ancora in fase di accertamento: non è escluso, comunque, che a scatenare il guaio possa aver contribuito il forte vento spirato ieri tra i colli e il Lodigiano.
Per circoscrivere tempestivamente la minaccia del rogo, peraltro, i pompieri hanno dovuto sospendere proprio un altro intervento legato alle raffiche di vento: quello per la rimozione preventiva della cometa al castello di San Colombano, resa instabile dalle folate. Alla Barazzina di Borghetto sono così intervenuti sia i vigili del fuoco di Lodi che quelli di Sant’Angelo che, circoscritto il rogo prima che rischiasse di degenerare e di coinvolgere il resto dell’appartamento, si sono dedicati alla messa in sicurezza della canna fumaria, salendo sul tetto dell’abitazione.
Il bilancio definitivo dei danni deve ancora essere stimato con esattezza, ma avrebbe riguardato soprattutto la copertura; al netto di ciò, però, la casa è stata considerata agibile, tanto che i suoi inquilini non hanno dovuto evacuarla.
Danni ovunque per il vento Alberi sradicati nella Bassa, semafori ondeggianti nel capoluogo e la “cometa” di San Colombano, al castello, da rimuoversi anzitempo per evitare che si schiantasse a terra. Sono gli effetti più eclatanti delle raffiche di vento che hanno imperversato nel Lodigiano, annunciate fin da giovedì sera su tutto il territorio e passate con una forza media di 56 chilometri orari (dati www.meteolodi.net), ma punte massime anche più elevate. Nell’attesa della diminuzione annunciata per il week end dagli esperti, il bilancio dei danni e dei problemi è stato comunque complessivamente contenuto. Almeno nel capoluogo, e nei suoi dintorni, dove il prezzo pagato per il cielo spazzato via da qualsiasi nube si è limitato a qualche cartellone e biciclette sbattute a terra. Un po’ di apprensione, comunque, non è mancata, soprattutto a partire dal tardo pomeriggio, quando i vigili urbani hanno dovuto tenere sott’occhio alcuni semafori sospesi, sballottati dalle folate al pari di parte dell’illuminazione cittadina. Altrove, invece, Eolo ha creato qualche grattacapo in più. A San Colombano, per esempio, sono stati chiamati i vigili del fuoco di Lodi e di Sant’Angelo; qui le raffiche hanno infatti rischiato di fare cadere la stella cometa posta sulla sommità del castello, una minaccia che ha costretto i pompieri a intervenire con due mezzi per mettere in sicurezza l’area. Cartelli pubblicitari rovesciati un po’ ovunque, nonché rami e alberi abbattuti rappresentano invece i disagi provocati dal forte vento soffiato ieri nella Bassa. Anche qui non è mancato un caso di potenziale pericolo. In mattinata infatti i vigili del fuoco di Casalpusterlengo sono stati chiamati a intervenire a San Fiorano, contattati da alcuni cittadini messi in allarme da una lamiera pericolante sopra uno stabile lungo la provinciale 116 e dal telo di una rotoballa che intralciava il traffico. I pompieri hanno provveduto a mettere in sicurezza la lamiera e al recupero del telone prima che causassero incidenti.
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